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Amministrative i primi commenti

Tommasi: «Già al lavoro». Lega e FdI: «Serve un decisivo cambio di passo»

Alle urne
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«Il campionato non è finito, la partita più importante comincia domani». Sono le prime parole che Damiano Tommasi rivolge ai suoi che lo acclamano a gran voce, stipati nel quartier generale di Rete!, la sua coalizione, in via Faccio. I dati degli exit poll consegnano un quadro politico totalmente diverso da quello che gran parte degli osservatori si aspettavano alla vigilia del voto. A meno di clamorose smentite Tommasi andrà al secondo turno dal gradino più alto del podio.

Un risultato che suona quasi come una consacrazione. Nella sua squadra già si guarda al 26 giugno. E soprattutto si pensa al possibile avversario. Quale sarà il più ostico, Sboarina o Tosi? Ma per queste valutazioni si aspetta lo spoglio. «Qualcosa sta succedendo, dobbiamo farlo succedere nei prossimi quindici giorni e nei prossimi cinque anni» prosegue l'ex centrocampista della Roma e della Nazionale ora impegnato, dice, «nella partita più importante, quella per la città che amiamo». Poi invita alla cautela, rifugiandosi nei ricordi calcistici: «Avendo sempre fatto pochi gol non so come si esulta e di solito quando finiva la partita ero quello più stanco e mi limitavo a gioire dentro». Il pensiero va a venerdì sera in piazza dei Signori.

«C'erano tante persone che venivano da percorsi diversi, adesso la strada è comune». Qualche minuto dopo e Tommasi viene conteso da tutte le dirette televisive. C'è il collegamento con Porta a Porta su Rai1, le interviste per Rai news24 e per Sky.. «Per Verona», commenta, «è sicuramente un momento storico, adesso dobbiamo concentrarci sui dati certi, ma gli exit poll dimostrano che la voglia di girare pagina a Verona si fa sentire. La speranza è quella di poter iniziare a costruire un futuro nuovo per la città. Girare pagina a Verona non è facile e non sarà facile, ma questo è il dato incoraggiante che ci portiamo a casa questa notte».

Tommasi ha già la testa sulla sfida decisiva e non alza steccati attorno al suo perimetro di gioco: «Al di là di centrodestra o centrosinistra tanti veronesi hanno voglia di cambiare, quindi dobbiamo convincerne il più possibile». Intanto, a Telearena nella diretta elettorale condotta dal direttore Mario Puliero sono intervenuti i responsabili provinciali di Fratelli d'Italia e Lega, il deputato Ciro Maschio e l'assessore Nicolò Zavarise. Entrambi concordi che la strategia in vista del ballottaggio per il centrodestra deve prevedere «un deciso cambio di passo».

È stata una giornata, quella di ieri, vissuta tra urne, lettura dei dati sull'affluenza, prime sensazioni raccolte qua e là dai candidati e dagli schieramenti, e poi tra i primi commenti dopo gli exit poll. Una degna conclusione, comunque, dopo una lunga campagna elettorale. Ma dove sono andati dunque a votare gli aspiranti alla poltrona più alta di Palazzo Barbieri? Il sindaco uscente Federico Sboarina, ricandidato per il centrodestra di Lega e Fratelli d'Italia, oltre alle civiche, intorno alle 9.30 di ieri si è presentato al seggio alla scuole Provolo, in Borgo Trento. Pure in Borgo Trento, e alle stessa ora, ma nella scuola elementare Fraccaroli, ha votato invece Alberto Zelger, appoggiato da tre liste tra free-vax e no Green pass e Popolo della Famiglia.

Due ore dopo, invece è andato a esprimere il suo voto alla scuola media Caperle, a Marzana, Flavio Tosi, aspirante alla carica di primo cittadino per nove liste di area centrodestra, tra cui Fare! e Forza Italia. Paola Barollo, che si presentava per Costituzione Verona Libero Pensiero, è andata invece in mattinata alle scuole Ariosto, in Borgo Roma. Due i candidati che, non essendo residenti a Verona, sono andati alle urne, ma per i referendum, in altri Comuni. Damiano Tommasi, che corre per il centrosinistra, tra cui Pd e Traguardi, alla scuola media Pellegrini di Fumane, in Valpolicella, dove risiede, nel pomeriggio. Mentre Anna Sautto, per 3V Verità Libertà, ha votato a Sona. .

Enrico Santi

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