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Asfalto insanguinato

Stop alle stragi sulle strade: pronta una campagna choc

La Regione Veneto sta elaborando una campagna choc
La Regione Veneto sta elaborando una campagna choc
La Regione Veneto sta elaborando una campagna choc
La Regione Veneto sta elaborando una campagna choc

L’ultima è stata la strage di Godega, dove nella notte tra il 13 e il 14 agosto hanno perso la vita quattro giovani amici, tutti nati tra il 2004 e il 2003. Un’altra tragedia, purtroppo una delle tante che in Veneto hanno avuto come protagonisti dei ragazzi al volante delle loro auto, morti durante una serata in compagnia o mentre rientravano in solitaria verso casa. Per cause diverse ma con lo stesso, tremendo risultato.

E allora ecco che pure la Regione pensa ad intervenire, pensando ad un’altra campagna choc da diffondere sui media tradizionali ma soprattutto sui social, come già era successo nel 2019. «In Veneto stiamo pensando a una campagna choc sui social media, per innescare il dibattito e la presa di coscienza tra i giovani», ha annunciato ieri il governatore del Veneto Luca Zaia, commentando la “scia di sangue” causata dagli incidenti stradali nel corso dell’estate, molti dei quali hanno visto come vittime i più giovani. «C’è un problema di educazione stradale - ha aggiunto Zaia - e in senso generale abbiamo una grande mortalità tra i ragazzi, con le fuoriuscite stradali in solitaria che rappresentano il 46 per cento degli incidenti mortali complessivi. Non possiamo pensare che questa sia la normalità. Discoteche, associazioni di categoria, media: ognuno di noi può dire qualcosa», ha proseguito il presidente regionale, «per sensibilizzare sul problema. Già alcuni anni fa - era il 2019 - decisi di fare una campagna simile, spot che fecero discutere parecchio perchè urtavano la sensibilità delle persone ma almeno innescarono una discussione, credo che oggi sia il momento di riprovarci», ha concluso Zaia, «vogliamo rimettere in piedi la macchina della prevenzione per la sicurezza stradale, non possiamo pensare che queste stragi siano la normalità»

Un problema che riguarda anche Verona, con la nostra provincia al primo posto per numero sia di incidenti stradali a livello regionale che per totale dei morti: per quanto riguarda il 2020 - l’ultimo dato disponibile comunicato dalla Regione - gli incidenti totali sulle strade di città e provincia erano stati 2057, con 46 decessi e 2635 feriti complessivi. L’ultimo schianto mortale in auto sulle strade veronesi che riguarda giovani vite spezzate risale alla sera del primo luglio quando sulla provinciale 46 all’altezza di Vangadizza è morta Bianca, una diciottenne di Castelmassa: al volante c’era la sua amica Martina, di un anno più grande, ricoverata in condizioni gravissime. La Peugeot 208 su cui viaggiavano si schiantò contro un platano trasformandosi in una trappola mortale: secondo le ricostruzione effettuata dai militari l’auto sarebbe finita con una ruota sulla banchina laterale e poi nel tentativo di riportare la Peugeot sulla carreggiata, abbia sterzato con una manovra fatale finendo sulla corsia opposta centrando uno degli alberi che costeggiano via della Valle.

O ancora come quella che era stata definita la “strage degli invisibili”, con quattro vittime in territorio padovano a fine aprile lungo la statale Postumia. Il guidatore e i passeggeri della Fiat Multipla, non erano stati identificati subito, con tre delle vittime - tutti di origine magrebina e di età comprese tra i 21 e i 27 anni - vivevano a Cologna Veneta. Il drammatico ncidente era avvenuto a San Pietro in Gu (Padova) lungo la statale 53 Postumia: il drammatico schianto è avvenuto poco dopo le 16, uno scontro frontale tra un camion e la Fiat Multipla con a bordo i sei ragazzi di origine straniera, che purtroppo ha ridotto l'auto ad un groviglio di lamiere.

Luca Mazzara

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