<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
dopo l'incidente nell'anfiteatro

L'archistar: «Togliere la Stella dall'Arena? Si decida con un referendum»

Fuksas, autore della nuvola dell'Eur, lancia la proposta: «Non giudico l'opera ma desidero ascoltare la gente, Io lancerei un sondaggio popolare e poi agirei di conseguenza. Lo potrebbe organizzare il Comune stesso»
L'archistar Massimiliano Fuksas interviene nel dibattito sulla Stella in Bra
L'archistar Massimiliano Fuksas interviene nel dibattito sulla Stella in Bra
L'archistar Massimiliano Fuksas interviene nel dibattito sulla Stella in Bra
L'archistar Massimiliano Fuksas interviene nel dibattito sulla Stella in Bra

«La cosa più giusta da fare è aprire un referendum fra la gente di Verona, un sondaggio popolare. Chiederei ai cittadini: volete o non volete la stella di Natale? Quindi osserverei cosa succede e agirei di conseguenza».

VUOI MANTENERE O ABOLIRE LA STELLA? VOTA IL NOSTRO SONDAGGIO

Protagonista tra i più influenti del panorama dell’architettura mondiale - fra le sue opere la Nuvola all’Eur di Roma, la Fiera Rho-Pero di Milano, l’aeroporto di Shenzhen e quello di Gelendzhik, in Russia – Massimiliano Fuksas parla della stella di Natale dell’Arena che, crollata durante la fase di smontaggio, ha causato danni importanti ai gradoni dello straordinario monumento romano che rappresenta Verona in tutto il mondo.

Per Fuksas l’arte è un complesso di espressioni. In questo complesso, massimo rispetto lo hanno il luogo in cui un’opera d’arte è collocata e la gente a cui la bellezza dell’opera è parla. Per questo occorre ascoltare chi le opere d’arte le vive tutti i giorni, nel caso di Verona i cittadini che con la stella di Natale convivono da 38 anni.

Progettata dall’architetto Rinaldo Olivieri su un’idea di Alfredo Troisi, la stella è un’opera alta 70 metri e lunga 82, con punte che arrivano fino ai 22 metri. Per realizzarla sono state necessarie 80 tonnellate di acciaio e ben 2.500 bulloni, un lavoro mastodontico e che oggi, a causa del crollo avvenuto, fa discutere. I risultati di un sondaggio indetto in merito sul sito de l’Arena dicono che la maggioranza dei nostri lettori alla stella è affezionata e la vorrebbe vedere ancora splendere durante il periodo natalizio. Fuksas è un’iniziativa analoga, il più ampia possibile, magari indetta dallo stesso Comune, che chiede si faccia: «Sono i cittadini che devono indicare la strada», dice.

Leggi anche
Stella sì o stella no? È levata di scudi contro Sgarbi: «Va mantenuta, posizione drastica»


L’opera nacque guardando una pianta della città, caratterizzata da due grandi vuoti, quello della cavea dell’Arena e quello della piazza antistante. Cosa pensa?
«Non giudico l’opera, ma desidero ascoltare la gente. Mi sembra che ormai diverse generazioni siano cresciute attorno alla stella. So che da anni e ancora oggi diversi bambini durante il periodo natalizio vanno a vedere la stella, alcuni si divertono ad appendersi, arrampicarsi e scivolare sulle sue punte. Ecco non so dire se è da tenere o è da togliere. Dico tuttavia che la prima cosa da fare è ascoltare cosa dicono i veronesi. E solo dopo eventualmente agire».


Al di là di quello che dicono, resta il fatto che la caduta avvenuta durante lo smontaggio ha provocato seri danni. Vittorio Sgarbi ha detto: «Dopo questo incidente mai più la Stella dentro l’Arena». E ancora: «L'installazione è un errore storico iniziato nel 1984, parlerò al prossimo soprintendente, non va più autorizzata». Cosa pensa?
«Non voglio commentare le parole di Sgarbi. Dico soltanto che non esistono danni irreparabili. Se occorre ascoltare la gente, è anche necessario da subito mettersi all’opera e riparare il danno. Subito intervenire e mostrare ai cittadini che l’Arena è tornata quella di sempre. Credo che i gradoni si debbano aggiustare velocemente, in breve tempo. Contestualmente è urgente per me indire un referendum popolare, un sondaggio il più ampio possibile, insomma un tavolo come fanno le migliori comunità in cui ci si ascolta e ci si confronta. Anche perché, belli o brutti che siano, dei simboli occorre avere rispetto».

La stella è un simbolo tanto quanto l’Arena?
«L’Arena è una cosa, la stella è un’altra cosa. Ma io ho sempre grande rispetto per le opere d’arte che diventano importanti, diciamo pure che diventano simbolo di una città, opere in cui i cittadini ci si rivedono, opere che fanno parte della loro storia. Allora prima di dire: via la stella. Dico: pensiamoci bene, riflettiamo, confrontiamoci e ascoltiamoci. Ci sono opere d’arte in tutto il mondo che tengono insieme una comunità. Magari non piacciono a tutti, ma per quella comunità rappresentano tanto. Queste opere per me non vanno mai abbattute».

La stella è alta 70 metri e ha un peso di 78 tonnellate. Non sarebbe meglio un’opera con materiale più leggero e sostenibile?
«Questo potrebbe essere, sì. Tutto si può fare. Anche una stella con un materiale più leggero, certamente. Insomma, la stella si può senz’altro alleggerire, ma ogni decisione la prenderei con la dovuta calma e dopo una riflessione. In fondo le opere d’arte non sono nostra proprietà, ma bene comune». 

Leggi anche
Crollo della stella, otto indagati. L’impresa: «Errore umano»

Paolo Rodari

Suggerimenti