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Il fenomeno

Sono oltre duemila i monopattini in giro per Verona: venti incidenti registrati in cinque mesi

Codice della Strada violato in questa foto d'archivio: in via Mazzini, solo pedonale, in due sul monopattino elettrico
Codice della Strada violato in questa foto d'archivio: in via Mazzini, solo pedonale, in due sul monopattino elettrico
Codice della Strada violato in questa foto d'archivio: in via Mazzini, solo pedonale, in due sul monopattino elettrico
Codice della Strada violato in questa foto d'archivio: in via Mazzini, solo pedonale, in due sul monopattino elettrico

Una ventina di incidenti con i monopattini elettrici, da gennaio ad oggi, rilevati in città dalla polizia locale. Nessuno con feriti gravi nè con vittime. La «conta» non comprende la quota di quelli gestiti in autonomia, cioè senza la chiamata di vigili o altre forze dell'ordine e con ricorso fai-da-te al Pronto Soccorso. Molte più di venti, invece, da inizio anno, le rimozioni e le sanzioni comminate per violazioni al Codice della strada, più di un «under 14» fermato perchè per legge non lo può usare. E poi il solito uso «folkloristico» di chi è stato multato perchè ci viaggiava, ad esempio, con ingombranti valigie. O perchè traportava passeggeri, vietato oltre che pericoloso. O perchè, non ancora maggiorenne, non indossava il casco, anche quello obbligatorio.

Dopo il brutto scontro che l'altra sera a Veronella ha avuto per protagonista un bambino ricoverato a Borgo Trento in codice rosso, è partita la ridda di commenti del tipo «prima o poi ci scappa il morto» oppure «sfrecciano come razzi, sbucano da tutte le parti, non si può fermarli?», fino ai tanto gettonati «ma i controlli, dove sono?» e «vanno tutelati i pedoni, questi finti motorini sono un attentato alla loro incolumità». «In realtà nella nostra città», spiega Luca Zanotto, assessore comunale alla viabilità e al traffico, «fin dal 2019, al tempo del decreto Toninelli, è stata posta massima attenzione al fenomeno, facendo per primi in Italia un vademecum per fissare le regole e un protocollo con i noleggiatori, in attesa appunto della legge nazionale. La norma ora c'è, i confini dell'uso lecito sono delineati, altra cosa è rispettarli».

L'esplosione di monopattini elettrici a Verona è evidente. Tantissimi quelli in circolazione e tantissimi quelli parcheggiati in ogni angolo del centro (anche dove non è consentito). «La rete dello sharing ne mette a disposizione fino a 1.500, quella privata non è esattamente calcolabile ma si pensa che raggiunga almeno la stessa cifra», conferma Zanotto. E aggiunge: «Sono molto utilizzati dai turisti ma anche dai veronesi che li stanno noleggiando per spostamenti brevi, i giovani soprattutto, proprio per la loro facile fruibilità, che è immediata, senza tempi di attesa. E' un mezzo alternativo alla bicicletta», continua, «molto appetibile perchè consente spostamenti veloci, è chiaro che impone comportamenti rispettosi del Codice, come sempre quando si è sulla strada che si sia in bicicletta, in motorino, in macchina, o anche a piedi».

I controlli, da parte dei vigili, sono serrati. «E' ovvio che - anche se qualcuno potrebbe pensare l'opposto - i mezzi a noleggio nascono già regolati rispetto alle regole, hanno il geolocalizzatore, ad esempio, o la velocità impostata, inoltre richiedendo l'accredito tramite Spid autorizzano il noleggio solo a chi per età ne ha diritto, impongono poi anche la foto al momento del parcheggio evitando così che vengano abbandonati ovunque. Insomma», ricorda Zanotto, «c'è tutta una serie di misure che il privato non ha. Ed è più il privato che, potenzialmente, rischia comportamenti illeciti. Resta in generale un mezzo di trasporto molto più performante rispetto alla classica due ruote a pedali», conclude l'assessore, «motivo per cui si spiega il boom, ma la nostra polizia monitora con grande attenzione il fenomeno». .

Camilla Ferro

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