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Il reportage

Sempre meno acqua gassata negli scaffali dei supermercati: «Manca il 30% delle marche»

Sparisce l'acqua gassata (foto Marchiori)

L’acqua gassata è sempre meno presente sugli scaffali di negozi e supermercati del Veronese.
In questi giorni si sta verificando una situazione inedita: la disponibilità delle bottiglie di acqua addizionata di anidride carbonica si sta progressivamente rarefacendo. Tale processo non ha ancora raggiunto livelli tali da impedire che i consumatori possano soddisfare le proprie aspettative, ma è indice dell’esistenza di un problema reale.
Il quale potrebbe costituire un perfetto paradigma dell’attuale situazione dell’economia. Esso, infatti, è la conseguenza indiretta dell’aumento dei costi energetici e delle difficoltà di trasporto. Del fatto che da qualche giorno è diventato più difficile trovare alcune marche di acqua frizzante si sta accorgendo più d’uno di coloro che sono soliti acquistarle. Tanto che qualche lettore ha segnalato questo fenomeno al giornale.

 

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La conferma Un fenomeno che le verifiche hanno comprovato essere comunque reale, anche se di fatto i commercianti e la grande distribuzione organizzata non hanno in merito alcuna responsabilità diretta sulla situazione attuale.
A confermare la difficoltà di mettere in vendita una parte di quelle che sono le più diffuse marche d’acqua gassata sono due dei gruppi che contano più supermercati sul territorio provinciale. Lidl Italia, che ha ad Arcole la sede centrale ed il centro logistico per quanto riguarda la rete di vendita nazionale, ammette che un problema esiste. «Come molte altre catene di supermercati, stiamo momentaneamente riscontrando alcune difficoltà nell’approvvigionamento di acqua frizzante», spiega l’azienda. La quale si dice «comunque fiduciosa che la situazione ritornerà a breve alla normalità».
In merito al fatto che davvero si tratti di una situazione passeggera, a dire il vero, è impossibile fornire rassicurazioni a prova di smentita. La carenza d’acqua addizionata, infatti, non è certo legata alle disponibilità di acquisto da parte di chi poi la rivende ai consumatori. Essa, infatti, è la conseguenza della mancanza sul mercato di anidride carbonica. La quale viene utilizzata per gassare acqua e bibite.


Bibite, nessun problema Una mancanza che non sta invece avendo effetti sulla disponibilità delle bibite, grazie anche al fatto che ci sono aziende, come la Coca Cola, che la Co2 se la producono. «Certo anche noi registriamo difficoltà nel reperire acqua minerale frizzante, però devo anche dire che si tratta di problemi per ora sopportabili», rimarca Lorenzo Rossetto, l’amministratore delegato del gruppo di supermercati che porta il suo cognome e che ha il proprio quartier generale a Sona. «In pratica», va avanti Rossetto sulla situazione segnalata da alcuni consumatori, «abbiamo a disposizione una quantità d’acqua tale da soddisfare le richieste dei clienti, ma non da garantire l’abituale possibilità di scelta. Attualmente manca sugli scaffali circa il 30 per cento delle marche che sono solitamente presenti», aggiunge ancora l’imprenditore scaligero.
Se normalmente sugli scaffali dei vari supermercati ci sono almeno dieci diverse tipologie di prodotto, attualmente il loro numero è limitato a sei o sette. «Certo i consumi sono elevati a causa del caldo, e questo finisce per pesare, ma, in ogni caso, non si verificano disagi rilevanti, visto che, comunque, c’è una disponibilità d’acqua gassata sufficiente a garantire le vendite anche per i prossimi giorni», conclude Rossetto. 

Luca Fiorin

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