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Il vescovo dal 1° ottobre guiderà la Diocesi di Verona

Sei anni fa il terremoto di Amatrice, l'appello di Pompili: «È il tempo della ricostruzione»

Monsignor Pompili, vescovo di Rieti, dal 1° ottobre guiderà la diocesi di Verona
Monsignor Pompili, vescovo di Rieti, dal 1° ottobre guiderà la diocesi di Verona
Monsignor Pompili, vescovo di Rieti, dal 1° ottobre guiderà la diocesi di Verona
Monsignor Pompili, vescovo di Rieti, dal 1° ottobre guiderà la diocesi di Verona

Il 1° ottobre si insedierà ufficialmente come nuovo vescovo di Verona. Ma monsignor Domenico Pompili, ad oggi ancora alla guida della diocesi di Rieti, ha celebrato questa mattina la messa ad Amatrice per i sei anni dal sisma del Centro Italia. Era infatti il 24 agosto del 2016, quando un terribile terremoto ha devastato non solo Amatrice, ma anche Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).

E l'appello del presule è stato, ancora una volta, quello per accelerare la ricostruzione: «Cosa si vede venendo qui ad Amatrice dopo sei anni? A prima vista, tutto sembra fermo all’istantanea della torre che si erge isolata in mezzo al deserto. Ma se si guarda con più attenzione, si scopre che sotto c’è un cantiere, finalmente in movimento». «Ci sono gru sparse qua e là. Per vedere, dunque, bisogna venire. Dopo l’estenuante fase iniziale - ha sottolineato il presule - ora è il tempo della ricostruzione, ma per arrivare a quella della rigenerazione vera e propria, occorre venire». «Tutti devono venire - ha ammonito mons. Pompili -: pubblico e privato, Stato e società civile, operatori economici ed ordini professionali. Senza il coinvolgimento di tutti, infatti, l’attesa potrebbe allungarsi ancora».

Il ricordo Alle 3.36 del 24 agosto di sei anni fa, appunto, la scossa di terremoto di magnitudo 6.0. E' l'inizio di quella che l'Ingv definirà la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso. L'epicentro è tra Accumoli e Arquata del Tronto, due Comuni distanti pochi chilometri tra Lazio e Marche. Viene praticamente rasa al suolo Pescara del Tronto, frazione di Arquata.

Sotto le macerie restano 299 vittime: 237 ad Amatrice, 51 ad Arquata (quasi tutte nella frazione di Pescara) e 11 a Accumoli. E' il culmine della stagione turistica, nei territori colpiti si trovano visitatori ed ex residenti tornati nelle seconde case per la stagione estiva. Ingenti i danni a case, edifici pubblici, imprese, strade, beni culturali non solo nei tre Comuni, ma anche nei centri vicini, e anche in Umbria (la stessa notte viene registrata una scossa di magnitudo 5.4 a Norcia) e Abruzzo. I primi sfollati vengono accolti negli alberghi di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), lungo la costa. 

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