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Sboarina: no apparentamenti
E avvia gli incontri riservati

L'incontro fra Polato e Bertucco
L'incontro fra Polato e Bertucco
L'incontro fra Polato e Bertucco
L'incontro fra Polato e Bertucco

La sua linea di confine è chiara: con e per lui chi vuole cambiare, dopo Tosi; con e per gli altri, cioè con Patrizia Bisinella, chi vuole la continuità con Tosi. Più che scoprirle, Federico Sboarina - al 29,26 per cento al primo turno alla guida di uno schieramento di centrodestra con sette liste - riordina le carte, in vista del ballottaggio di domenica 25 giugno contro Patrizia Bisinella (23,54 per cento) dell’area tosiana. E sono cominciati incontri per le trattative. «Noi però non faremo formali apparentamenti», dice Sboarina, «ma cercheremo sul programma il consenso delle tantissime persone - poco meno dell’80 per cento - che al primo turno hanno sostenuto il nostro e gli altri schieramenti per il cambiamento. Eravamo otto candidati a uno, ora siamo uno a uno».

Un amo comunque lanciato a Michele Croce - incontrato ieri nel tardo pomeriggio da Sboarina - il candidato sindaco della lista Verona Pulita, ex Lista Tosi ma proveniente dalla destra, al 4.98, che sarà in Consiglio. Durissimo contro Tosi, Croce, tanto più dopo che gli è stata tolta la presidenza dell’Agec. Ma anche un amo verso il Popolo della Famiglia, il movimento che puntava per la carica di primo cittadino su Filippo Grigolini, presidente uscente della Seconda circoscrizione, ex Lista Tosi e prima in Forza Italia, al 3,35 per cento, rimasto però fuori dal Consiglio. A meno che non si apparenti con un contendente (Sboarina o Bisinella) che vincerà il ballottaggio; in questo caso ci entrerebbe. Appuntamento domani, con Sboarina.

Sia il «milieu» cultural-politico di Croce sia quello di Grigolini sarebbero più vicini a Sboarina. Il quale fa leva sulla componente civica della sua coalizione, guidata dalla lista Battiti Verona Domani con il 14 per cento, poco meno di quanto preso da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia insieme. Ma ha anche candidati in FI come il primo arrivato, Daniele Polato, capogruppo uscente di FI ma di Battiti, guidata da Sboarina, che ha altri esponenti che hanno ben figurato in FI. Se tutti gli esponenti di Battiti si fossero candidati in Battiti Verona Domani, la lista sarebbe arrivata al 20 circa, primo partito. Una leva su cui Sboarina potrebbe pesare anche fuori dal suo centrodestra, nel nome dell’antitosismo.

Intanto gli stessi Polato e Sboarina si sono incontrati ieri a pranzo al ristorante Tabià, in centro, in via Zambelli, nientemeno che con Michele Bertucco, il capogruppo uscente di Piazza Pulita, e prima del Pd, che era candidato sindaco della sinistra e dei civici. I grandi oppositore di Tosi, Bertucco e Polato. «Ci siamo trovati fuori dal municipio e abbiamo pranzato insieme», dice Polato, «e poi ho chiamato per il caffè Sboarina, che abita vicino». Conferma Bertucco - che non entrerà nel nuovo Consiglio (salvo clamorosi errori nel ricalcolo dei voti) se vincerà il ballottaggio la Bisinella, mentre ci entrerà se passerà Sboarina. Ed esclude «alleanze con chi ha fatto parte della squadra di Tosi» e aggiunge: «Non cerco poltrone». Poi c’è Roberto Bussinello, di CasaPound. Si comincia a trattare, prima di parlare di poltrone.

Sboarina ha fatto già capire che punterà sulla competenza, più che sull’appartenenza. Comunque gli ex assessori Polato, Marco Padovani, Stefano Bertacco, Alessandro Montagna, di Battiti, ma anche leghisti come Luca Zanotto ed Enrico Corsi, e Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, avrebbero buona chance di entrare nel team Sboarina, se arriverà primo.E.G.

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