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Sarà rimosso il tetto d’amianto
dell’edificio di via Bacchiglione

Il quartiere: «È pericoloso». La struttura ospita un centro per ragazzi
La copertura d’amianto dell’edificio di via Bacchiglione, di proprietà del Comune e dell’Agec FOTO MARCHIORI
La copertura d’amianto dell’edificio di via Bacchiglione, di proprietà del Comune e dell’Agec FOTO MARCHIORI
La copertura d’amianto dell’edificio di via Bacchiglione, di proprietà del Comune e dell’Agec FOTO MARCHIORI
La copertura d’amianto dell’edificio di via Bacchiglione, di proprietà del Comune e dell’Agec FOTO MARCHIORI

Chiara Bazzanella

Entro il prossimo anno il tetto di amianto che ricopre l'edificio per metà dell'Agec e per metà del Comune in via Bacchiglione, a Golosine, dovrebbe uscire di scena ed essere finalmente rimpiazzato del tutto. Lo garantisce l'azienda partecipata, che ha già inviato a Palazzo Barbieri la documentazione del caso a prova della necessità di intervenire.

Anche se la copertura, che risale alla fine degli anni '80, è ancora in buono stato (l'utilizzo dell'amianto è stato bandito dal 1992), per precauzione s’è deciso infatti di rimuoverla non appena saranno reperiti i fondi necessari.

Si tratta senz'altro di una buona notizia sia per i residenti della zona, che da tempo segnalano la presenza sgradita, sia per i ragazzi che popolano la cooperativa di servizi socio educativi che, finora, ha svolto le sue attività proprio sotto quel tetto che si affaccia su piazza Brodolini. È il centro d’incontro “Il bambù“.

«È da decenni che abbiamo l'amianto sotto le nostre finestre» fanno presente gli abitanti della zona. «È una situazione pericolosa sia per i residenti che per i ragazzi che utilizzano il centro», fa eco il consigliere della quarta circoscrizione Alberto Padovani, che si è mobilitato per mettere la parola fine al problema e auspica quindi nel pronto intervento dell'Agec.

Per la gente del quartiere la rimozione dovrebbe tradursi anche nell'occasione di rivedere la gestione degli spazi. Interni ed esterni della struttura, infatti, non risultano particolarmente adeguati per i giovani che li frequentano, costretti a giocare a pallone in una piazzetta racchiusa tra i palazzi, piastrellata e poco accogliente.

Oltretutto, il rimbombo dei palloni, tra i palazzoni che fanno da cassa da risonanza, non è particolarmente gradito da chi, specie in estate quando le attività si svolgono per tutto il giorno, vorrebbe riposare tranquillo in casa propria.

«La zona non è appetibile per nessuno, tanto che se ne sono già andati la merceria e la lavanderia a secco», sottolineano i residenti. «I ragazzi avrebbero bisogno di un campo da calcio e un po’ di verde e i lavori per la sostituzione del tetto potrebbero rappresentare la giusta occasione per spostare definitivamente il servizio».

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