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IL CASO

Rinviato il ballo scolastico di Messedaglia e Maffei fra proteste e timori di contagi

Un gruppo di giovani durante una festa
Un gruppo di giovani durante una festa
Un gruppo di giovani durante una festa
Un gruppo di giovani durante una festa

Prosegue l'azione di controllo sul fenomeno delle cosiddette «feste-evento» organizzate in violazione della normativa in materia di prevenzione della pandemia. Un'attività intensa di monitoraggio portata avanti da Prefettura, Questura e forze dell'ordine e destinata a serrarsi ancora di più in vista delle prossime festività. L'ultimo episodio fa riferimento all'evento studentesco «Gran ballo d'inverno», che doveva svolgersi ieri sera a Villa La Mattarana, a Montorio, complice la giornata di vacanza per la festa dell'Immacolata, ma all'ultimo momento è stato fatto slittare a sabato 22 gennaio e spostato in un'altra sede: Villa Boschi, a Isola della Scala.

 

Questo, dopo che le autorità hanno disposto una diffida formale nei confronti del soggetto organizzatore (un'associazione culturale che da anni si occupa di questo tipo di manifestazioni) poiché la festa era stata pianificata in assenza del permesso previsto per le attività di spettacolo con ballo. Il «Gran ballo d'inverno» è ormai diventato una tradizione per i ragazzi delle scuole superiori e in questo caso era stato programmato «in tandem» dagli studenti del liceo scientifico Messedaglia e del liceo classico e linguistico Maffei, che per l'appunto si sono appoggiati a un ente organizzatore esterno.

 

Erano stati distribuiti 400 ingressi in fase di prevendita, il tutto esaurito insomma, ma nel fine settimana è saltata fuori l'assenza del requisito di legge, pare a causa di un «qui pro quo»: agli organizzatori era stato detto che la struttura ne era già dotata, ma in realtà non è così; nulla di insormontabile, se non fosse per la mancanza del tempo materiale necessario all'associazione culturale per produrre tutta la documentazione entro la giornata di ieri. Da qui, la decisione di rimandare la festa a fine gennaio. Invero, già in partenza l'evento sembrava destinato a dividere, con i genitori da un lato e a loro volta spaccati a metà fra favorevoli e contrari, i figli dall'altro e nella maggioranza dei casi minorenni, e in mezzo il tema dei vaccini che, a tre mesi dall'inizio dell'anno scolastico, non smette di far discutere.

 

Tante famiglie avevano acconsentito, tranquillizzate dall'entrata in vigore del super Green pass che avrebbe consentito di partecipare alla festa soltanto ai ragazzi che hanno completato il ciclo vaccinale o che sono guariti dal Covid da meno di sei mesi, con maggiori garanzie di sicurezza per tutti. Tante altre, invece, avevano manifestato forti dubbi sull'opportunità stessa di organizzare l'evento in questo periodo di risalita dei contagi e con il serio rischio di ritrovarsi tutti in zona gialla entro Natale.

 

In più di un caso, e nonostante la festa non sia un'attività scolastica, del «Gran ballo d'inverno» s'è discusso anche durante i consigli di classe, tant'è che la cancellazione improvvisa dell'evento aveva fatto ipotizzare un boicottaggio da parte di quei genitori che non fanno mistero della propria contrarietà al vaccino e al Green pass, o che nel corso delle riunioni hanno tirato in ballo a più riprese lo spauracchio della didattica a distanza e la questione delle feste natalizie «rovinate da un eventuale cluster». Non è così.

 

Ma una mamma, coinvolta in prima persona nella vicenda, scrive a L'Arena: «Delle molte feste studentesche che si provano a organizzare, nel rispetto delle normative, solo quella dei licei Messedaglia e Maffei è stata rimandata, forse perché organizzata in una villa e non in una discoteca. Questo, nonostante moltissime famiglie avessero aderito, convinte che il super Green pass sia la soluzione più adeguata per bilanciare la sicurezza e il benessere psicologico dei ragazzi. Ma chi non crede in queste misure, ha preferito penalizzare ancora i ragazzi. Resta da sperare che i giovani riescano a riprendersi esperienze e relazioni che permettono loro di continuare la propria crescita».

Laura Perina

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