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Report: «Ecco il sistema Tosi»
Il sindaco: «Sono delle m...»

Flavio Tosi e Sigfrido Ranucci
Flavio Tosi e Sigfrido Ranucci
Flavio Tosi e Sigfrido Ranucci
Flavio Tosi e Sigfrido Ranucci

VERONA.  «Sono delle m...». É questa la reazione a caldo del sindaco Flavio Tosi alla messa in onda dell'attesa puntata di Report con il servizio dedicato a Verona ed a quello che è stato definito il «sistema Tosi». L'inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, il giornalista di Report, aveva creato fibrillazione ancora prima di essere trasmessa.

Il leghista bassanese Sergio Borsato aveva infatti organizzato un incontro segreto tra il giornalista Rai e un misterioso personaggio presentato a Ranucci come l'autore di alcuni video hard in cui sarebbe stato presente anche il sindaco Flavio Tosi. L'intero incontro era stato filmato dai leghisti di nascosto. E il filmato era stato poi consegnato a Tosi che aveva deciso di divulgarlo per screditare Ranucci e l'inchiesta di Report.

Stasera dunque la risposta della Gabanelli che ha mandato in onda spezzoni del filmato realizzato a sua volta da Report all'insaputa dei leghisti. E con il filmato l'intera inchiesta realizzata da Ranucci.

Molta la carne al fuoco: dal «trappolone» ai danni di Ranucci - come l'ha definito la Gabanelli stessa - ai rapporti tra Borsato e  Massimo Giacobbo (il presunto possessore del video hard) e lo stesso Tosi, dalle amicizie pericolose con esponenti dell'ndrangheta, alle tangenti che sarebbero state utilizzate per le campagne elettorali, fino agli appalti Agec e per concludere una imbarazzata intervista all'ex assessore allo Sport Marco Giorlo dentro il Bentegodi.

Proprio su Giorlo, Report racconta la vicenda di una ragazza romena che avrebbe sporto denuncia contro di lui per tentata violenza sessuale, salvo poi ritirarla dopo aver ricevuto una somma di denaro. Soldi, si parla dai 5 ai 35mila euro, arrivati - secondo la ricostruzione di Ranucci - da famiglie crotonesi residenti a Verona che sarebbero vicine alla criminalità organizzata.

Per rafforzare la ricostruzione di una vicinanza tra l'amministrazione Tosi ed esponenti dell'ndrangheta, le immagini di una cena nel crotonese per presentare la Fondazione di Tosi alla presenza di Raffaele Vrenna indicato da Katia Forte (consigliere comunale Lista Tosi) come «sponsor» della serata. Lo stesso Vrenna, quanto a rapporti con la 'ndrangheta, è considerato imprenditore «border line» dalla magistratura calabrese.

Per completare la ricostruzione, Report tira in ballo anche la sorella del sindaco Barbara Tosi, la moglie Stefania Villanova, Barbara Pinna (moglie del comandante della guardia di Finanza Bruno Biagi), Maurizio Filippi, storico militante leghista e presidente del Parco scientifico Star, ed infine il fratello di Katia Forte.

A dare man forte alla ricostruzione di Report, le interviste a Franco Bonfante, vice presidente della Regione (Pd), Michele Bertucco, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Valdegamberi, consigliere regionale (Futuro popolare), Michele Croce (ex presidente di Agec), Matteo Castagna dipendente di Ater (esponente di Christus Rex), Patrizia Badii, ex segretario di sezione della Lega Nord di Golosine e leader del movimento 9 Dicembre, arrestata nel blitz contro i secessionisti.

Milena Gabanelli in studio conclude: «Appaltopoli, direttopoli, parentopoli. Ora, se alla base di decisioni non proprio trasparenti e spiegabili c’è il mistero di video o foto hard noi non lo sappiamo. Sappiamo che qualche interrogativo la sua amministrazione lo pone. Se Tosi avesse accettato un confronto con noi si sarebbero magari chiarite molte cose, anche le sue difficoltà a gestire situazioni roventi. Ha preferito la strada delle querele preventive, e adesso di tutto quello che abbiamo visto, per lui, il problema siamo noi».

A tutto questo, il sindaco Tosi replica lapidario: «Sono delle m...». E gli ambienti a lui vicini aggiungono: «Adesso fuori le prove».

Reazioni e altri particolari sul giornale in edicola.

Alberto Scapini e Giorgia Cozzolino

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