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L'analisi

Reddito di cittadinanza, crollano le richieste: a Verona, in un anno, dimezzate le domande

Nel primo trimestre 2021 4103 richieste, 2049 nei primi tre mesi 2022
In crollo la domanda. Un centro dove vengono raccolte le richieste per il reddito di cittadinanza
In crollo la domanda. Un centro dove vengono raccolte le richieste per il reddito di cittadinanza
In crollo la domanda. Un centro dove vengono raccolte le richieste per il reddito di cittadinanza
In crollo la domanda. Un centro dove vengono raccolte le richieste per il reddito di cittadinanza

Criticato, bistrattato, additato – soprattutto in quest’ultimo periodo – come una delle cause per le quali le imprese non trovano candidati da assumere. Eppure, mettendo da una parte i giudizi che inevitabilmente in questo periodo sono pure influenzati dalle campagne elettorali, un dato è oggettivo: nella provincia di Verona le richieste di reddito di cittadinanza sono crollate. Di più: praticamente dimezzate nel giro di dodici mesi.

Sarà stata la fine della pandemia e di tutte le restrizioni che si è portata appresso, la ripresa dell’economia a livello globale, il mercato del lavoro che da anni non era così vivace come oggi: sta di fatto che, leggendo il bollettino trimestrale dell’Inps, da gennaio a marzo sono state 2.049 nella provincia le domande per avere il reddito o la pensione di cittadinanza, quella cioè destinata ai nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. Lo scorso anno, nello stesso trimestre, le richieste erano state 4.103. Significa 2.054 veronesi in meno.

E anche la percentuale dei richiedenti sul totale nazionale è diminuita, passando dallo 0,7 per cento del 2021 allo 0,6 di quest’anno. Per rendere l’idea, nel primo anno in cui era stata lanciata la misura, quindi dall’aprile del 2019 al marzo del 2020, le richieste da parte dei veronesi erano state 14.287, lo 0,8 per cento del totale Paese.

Ecco la tendenza: un boom nel primo anno, un buon seguito nel secondo e poi un assestamento in calo. Queste sono state le richieste, e non tutte vengono accettate, perché una discreta percentuale non rispetta i ristretti parametri richiesti per la concessione della misura. Il report dell’Inps si è quindi concentrato su chi sta incassando effettivamente l’assegno, differenziando le due tipologie.

Ecco allora che il reddito di cittadinanza a marzo – ultimo mese disponibile – è finito nel portafoglio di 4.200 nuclei familiari, per un totale di 9.236 persone coinvolte e un assegno medio di 494,71 euro. Lo scorso anno, nello stesso mese, i percettori erano stati 4.447 nuclei, con 10.028 persone coinvolte e un “aiuto” medio mensile di 489 euro. Per quanto riguarda invece la pensione di cittadinanza i nuclei familiari che l’hanno avuta nel marzo scorso sono stati 879 (839 nel 2021) per un totale di 964 cittadini coinvolti (915 lo scorso anno) e un assegno medio di 238 euro.

Sommando le due misure, emerge un totale di 5.079 nuclei beneficiari con un importo medio mensile dell’assegno calato da un anno all’altro, passato dai 489 euro del 2021 anno ai 450 euro di quest’anno, e a fronte di una media regionale di 456 euro, alzata da province quali Rovigo (484 euro), Vicenza (473 euro) e Treviso (463 euro).

Appunto: come si colloca Verona rispetto alle altre province venete? Venezia è quella che a marzo ha contato il numero più alto di percettori di reddito o pensione, 5.184, segue a ruota Verona e poi Padova con 4.823. Treviso si è fermata a quota 3.440, Vicenza a 3.413, Rovigo a 1.837 e fanalino di coda Belluno, con 613 nuclei percettori. Complessivamente in Veneto, a marzo risultavano 24.389 nuclei familiari che hanno goduto di una delle due misure, per un totale di 46.594 cittadini coinvolti. Allargando lo sguardo, nel Nord Italia 221.590 nuclei, pari a 432.159 persone.

Al Sud e nelle Isole invece, l’Inps ha conteggiato 762.249 nuclei per oltre 1 milione e 800mila cittadini coinvolti, quattro volte quelli del Nord. A dimostrazione che, forse, in questa parte di Paese non è questa misura a portare via candidati alle aziende a caccia di personale da assumere.

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