<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Ventenne aggredito vicino alla Gran Guardia

Allarme rapine in centro: «Fratello, ti ricordi di me?». E gli strappa la collanina

A commettere il reato un minorenne. La madre della vittima: «Se accadesse di nuovo e mio figlio reagisse come andrebbe a finire? Siamo ostaggi»
Ventenne rapinato della collana d’oro in piazza Bra
Ventenne rapinato della collana d’oro in piazza Bra
Ventenne rapinato della collana d’oro in piazza Bra
Ventenne rapinato della collana d’oro in piazza Bra

Rapinato della collana d’oro che portava al collo. Un ricordo del nonno, che lui, primogenito aveva ereditato e che portava con orgoglio. Ha vent’anni l’ultima vittima di gruppi di criminali che frequentano sia il nostro centro storico che le periferie. Il giovane è stato rapinato mercoledì 26 alle 19, tra il bar Bra e la Gran Guardia.

La dinamica della rapina

Aveva appena accompagnato a casa un’amica a piedi e stava rientrando a casa, poco distante da piazza Bra. Un ragazzino, che indossava una tuta della Nike blu, gli è andato incontro e lo ha abbracciato. «Hey, bro’ ti ricordi di me? Ciao fratello, ci siamo visti all’Adigeo». E la vittima ha sentito lo strappo sul collo.

Gli ha detto: «Dai fratello, che fai, è la collana di mio nonno, perché fai così, dammela indietro». Ma l’altro gli ha sputato adesso e se n’è andato verso i giardini e la fontana della Bra.

Il giovane è andato subito dai carabinieri che gli hanno chiesto di tornare il mattino successivo. Ed ha sporto denuncia. Ma la sera stessa la vittima, assieme al padre, è tornato in piazza Bra. Il rapinatore ragazzino, presumibilmente minorenne, dai tratti nordafricani, era lì con altri amici. La vittima l’ha indicato al padre che ha chiamato i carabinieri, ma nel frattempo lo ha seguito e l’altro è scappato.

La denuncia della madre

«A mio figlio tutto sommato è andata bene. È stato rapinato, anche se il reato in denuncia viene definito furto con strappo, ma per me di rapina si tratta visto che gli sono state messe le mani addosso», dice la madre del giovane, «quello che disarma è che queste persone restano spesso impunite, anzi tante volte non vengono nemmeno sporte le denunce. Ora mio figlio teme che lo riconoscano, che lo aggrediscano di nuovo. Non è normale vivere temendo sempre di essere aggrediti, temendo che dalla rapina si passi alle lesioni o peggio ancora. Anche noi genitori siamo preoccupati», racconta la madre della vittima, «perché in questo caso nostro figlio non ha reagito, ma se accadesse di nuovo, starà fermo? Perchè stavolta era impreparato e stava guardando il cellulare e se la prossima, invece, dovesse reagire memore di quello che gli è capitato? Perchè dopo la paura scoppia la rabbia».

Leggi anche
Ostaggio per un'ora dei rapinatori: «Ti tagliamo un orecchio e te lo facciamo mangiare»

Il rischio è l’assuefazione. Ogni giorno, ragazzini vengono rapinati, di collane, di cellulari, di qualche euro. Tanti a casa neanche lo dicono per paura di vedersi limitare la propria libertà. Che siano bande, che siano singoli, da qualche parte poi la merce deve essere ricettata. E qui si apre un altro capitolo: dove vengono rivendute le collane in oro? Chi le acquista non denuncia sospetti movimenti? Ci si interroga e si cercano soluzioni perchè gli episodi sono tanti e sono in crescita. Task force di amministratori, poliziotti, psicologi ed insegnanti sono al lavoro, ma la vera sfida sarà coinvolgere chi non ha alcuna intenzione di ascoltare.

Leggi anche
Allarme rapine in centro: tre in pochi giorni compiute da ragazzi. Nel mirino giovani e donne

Alessandra Vaccari

Suggerimenti