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Il fenomeno

Quei veronesi che si puliscono la città da soli: nei quartieri nasce il «fai da te» del decoro

Intervento di sgombero e pulizia a Porta Vescovo
Intervento di sgombero e pulizia a Porta Vescovo
Intervento di sgombero e pulizia a Porta Vescovo
Intervento di sgombero e pulizia a Porta Vescovo

Nei giorni scorsi, è toccato a Veronetta. Ieri e l'altro ieri a lungadige Attiraglio e ad Avesa, nel sentiero che si arrampica fino alla vecchia polveriera. E ancora, la scorsa settimana al Saval, nella piazza centrale di via Maril Faliero e nei vicini giardinetti. Sono questi alcuni dei luoghi della città, dalle aree verdi ai quartieri, dove i cittadini - su iniziativa individuale o di gruppo, spinti da comitati o amici - sono scesi in strada e, ramazze e grossi sacchi dell'immondizia alla mano, hanno ripulito gli spazi comuni: vie, piazze, vicoli, sentieri e marciapiede. Sono quelli che si puliscono la città da soli.

Forti del materiale messo a disposizione dall'Amia, con la quale spesso operano in sinergia, hanno trascorso ore e ore a togliere erbacce, raccogliere e smaltire rifiuti, lavare strade. L'altro giorno, in lungadige Attiraglio nel tratto adiacente la diga di Chievo, i volontari del comitato Cittadinanza Attiva hanno trovato addirittura della refurtiva: valigie abbandonate che contenevano dei candelabri. Ieri, invece, nella campagna poco sopra Avesa, hanno individuato una piccola discarica abusiva di pannelli di amianto, eternit.

«Siamo rimasti davvero spiacevolmente colpiti, ora inoltreremo opportuna segnalazione ai carabinieri della sezione forestale affinché intervengano per rimuovere quel materiale pericoloso», spiega Antonella Di Renzo, referente del comitato, che ha recentemente stipulato un patto di sussidiarietà con il Comune. «Riceviamo segnalazioni dai cittadini sui punti critici dove intervenire. Quindi organizziamo le giornate di pulizia, sponsorizzandole sui nostri social comunicando ora e luogo e poi ci troviamo per ripulire. Di solito siamo non meno di una quindicina di persone», aggiunge Di Renzo. «Si tratta di senso civico: lamentarsi e puntare il dito contro terzi non serve e non porta a nulla, tanto più che spesso le criticità che denunciamo sono dettate dall'inciviltà delle persone. Sia io che mio figlio ci eravamo già mobilitati concretamente, ad esempio all'indomani del violento acquazzone dell'agosto 2020 che aveva messo a soqquadro centro e quartieri» argomenta Rossana Conte, titolare dell' antica Tipografia artistica Museo alle Arche Scaligere, che l'altro giorno ha pulito strade e vicoli a Veronetta, a ridosso del Camploy, insieme all'amica Cristiana Leiter, residente in via Santa Marta e promotrice dell'iniziativa spontanea.

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Anche in questo caso, l'Amia ha fornito l'occorrente, compreso il disinfettante con cui in questi giorni Leiter tratterà i muretti e i marciapiedi per ripulirli dalle deiezioni non solo canine ma anche umane. «È necessario che la gente comprenda che se vuole vivere in un ambiente bello e pulito, a volte bisogna compiere qualche passo in tal senso», aggiunge Conte. E la riprova, le due signore, l'hanno avuta anche sabato mattina sul campo. O meglio, su strada. Dopo un'oretta che erano operative con i guanti gialli di gomma e gli scopettoni, altre due persone - due ragazzi di origine marocchina, residenti nella zona - si sono aggiunte a loro, aiutandole nell'impresa. «La zona merita e queste iniziative servono! E sempre più persone aderirebbero», riflette Leiter che si offre come volontaria per gestire la logistica di queste "operazioni speciali" di pulizia. Qualche settimana fa, invece, le pulizie straordinarie da parte dei cittadini hanno fatto tappa all'interno di Porta Vescovo.

I volontari del comitato carnevalesco Simeon de l'Isolo si sono rimboccati le maniche e hanno ripulito l'ampia stanza dell'ala destra (guardando da Veronetta) del monumento. Impresa che, tra l'altro, sarà ripetuta a breve in altre due ampie sale interne.«Abbiamo tolto chili e chili di materiale stipato lì da chissà quanto. L'abbiamo ammassato all'esterno e poi l'Amia, con cui ci eravamo organizzati, l'ha ritirato. All'interno abbiamo ripulito da polvere e sporcizia provocata dai ratti. E ancora, abbiamo tolto le erbacce che intasavano la grondaia esterna», elenca Moreno Marchiori del Simeon de l'Isolo.

Ilaria Noro

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