Una ciocca di capelli per le donne dell'Iran. La protesta pacifica, che sta facendo il giro del mondo dopo la morte della giovane Masha Amini, arrestata e picchiata perché indossava «male» il velo, è arrivata anche tra i banchi dell'istituto tecnico Lorgna-Pindemonte di Verona. Le studentesse e gli studenti si sono mobilitati per sostenerla, insieme ad alcune insegnanti, decidendo di tagliarsi una ciocca di capelli in segno di solidarietà nei confronti delle donne iraniane che chiedono diritti e libertà e come gesto di vicinanza al popolo che sta soffrendo per l'oppressione del regime.
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Il video e la lettera
Dall'iniziativa, che risale all'ottobre scorso, è nato un video pubblicato sul giornale online della scuola, «La gazzetta del Pinde», accompagnato da un testo significativo in cui un'alunna che ha preso parte alla mobilitazione spiega che «Le parole spesso non bastano per fermare qualcuno, ma serve un gesto. Un gesto compiuto da migliaia di persone in tutto il mondo».
Un gesto, peraltro, ricco di significati: la ciocca fuori posto è quella che ha portato alla morte di Masha Amini, ma tagliarsi i capelli in segno di lutto è anche un'antica usanza curda che negli ultimi mesi è diventata in Iran un simbolo del dolore per gli arresti e le condanne a morte. Molte donne iraniane hanno compiuto coraggiosamente questo atto dimostrativo nelle piazze delle principali città del Paese e le personalità di tutto il mondo hanno alimentato questa protesta collettiva attraverso i social network.
Al Lorgna-Pindemonte la mobilitazione pacifica è nata dall'iniziativa delle docenti Antonella Ambrosio (lettere) e Alessia Drezza (diritto ed economia), responsabili, rispettivamente, della biblioteca scolastica e del giornale scolastico. La videomaker è la studentessa Alessia Micu.