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Promosso il taglio del cuneo I sindacati: ora altri interventi

Cisl Verona Giampaolo Veghini
Cisl Verona Giampaolo Veghini
Cisl Verona Giampaolo Veghini
Cisl Verona Giampaolo Veghini

Sindacati ed imprese plaudono al taglio del cuneo fiscale, contenuto nel Dl Aiuti bis, ma chiedono provvedimenti strutturali. «Il Governo ha messo in sicurezza famiglie ed imprese che affrontano una congiuntura difficile, ma nella seconda parte dell’anno sarà opportuno capire come affrontare i problemi che inevitabilmente impatteranno sulla ripresa dell’attività delle Pmi», commenta Matteo Ribon segretario Cna Veneto. «Bene il taglio del cuneo fiscale per mantenere competitività e alimentare l’occupazione; riteniamo molto importante, in questa fase, lavorare sulla riduzione del costo del lavoro», aggiunge. «Tutto aiuta ma è innegabile che stiamo procedendo a forza di bonus e misure di sostegno. Questo decreto era il massimo che ci si potesse attendere in un momento di incertezza globale e con un Esecutivo in smobilitazione», ragiona Giampaolo Veghini, segretario generale Cisl Verona. E aggiunge: «Sono necessarie oramai manovre strutturali per dare continuità salariale, sbloccare il rinnovo dei contratti e garantire risorse al fondo per l’assegno unico». Stessa musica dai sindacati dei pensionati che pure hanno ottenuto l’anticipo della rivalutazione delle pensioni a ottobre. «Il provvedimento è ancora insufficiente rispetto a tutti gli aumenti del costo della vita che si sono concretizzati in modo pesante in questi mesi», segnala Adriano Filice, segretario generale Spi Cgil Verona. Il decreto soccorre anche le imprese agricole in crisi per la siccità. Le organizzazioni prendono atto, ma chiedono di più. «Con 200 milioni di euro nel fondo di solidarietà nazionale arrivano le prime risorse contro gli effetti dei cambiamenti climatici mentre per il caro carburanti è importante l’estensione del credito d’imposta sull’acquisto di gasolio per i trattori e altri macchinari», spiega Coldiretti, che lamenta un calo produttivo generalizzato a causa della carenza di risorsa idrica. «Le misure rappresentano segnali incoraggianti, ma sono una goccia nel mare dei danni stimati in miliardi e miliardi di euro sia per le colture in pieno campo come cerali, girasole, mais, soia, sia per frutta e uva. Vanno previsti interventi strutturali», reclama anche il presidente di Confagricoltura Verona, Alberto De Togni. •. Va.Za.

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