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La protesta alle case Agec

Prigionieri delle impalcature dopo un anno dalla bufera: «Noi, murati in casa»

Il 16 agosto il forte vento aveva scoperchiato 400 metri quadrati di tetto distruggendo sette auto
Via D’Azeglio. Residenti davanti al palazzo con le impalcature (foto MARCHIORI)
Via D’Azeglio. Residenti davanti al palazzo con le impalcature (foto MARCHIORI)
Protesta case Agec (Marchiori)

Da quasi un anno sono “murati” in casa, dietro un’impalcatura che non consente di aprire gli scuri e talvolta nemmeno le finestre. La corte interna è inaccessibile e parcheggiare le auto sta diventando un incubo. E ora gli inquilini delle case Agec di via Massimo D’Azeglio reclamano risposte celeri e interventi definitivi. I

l 16 agosto 2021 il vento ha completamente scoperchiato i 400 metri quadri del tetto dell'edificio vincolato che si trova all'angolo con via Saffi, tra San Bernardino e San Zeno. Le famiglie che vivevano nelle tre abitazioni dell'ultimo piano sono state trasferite pochi giorni dopo, con l'intervento dei servizi sociali, data l'inagibilità degli alloggi che, non appena spariranno le impalcature (a quanto pare nella prima metà di luglio) saranno sistemati con i lavori interni.

«Poca roba, in confronto al grande lavoro di ripristino della copertura già eseguito fino a qui», fanno sapere dall'Agec, ricordando che l'intervento principale è passato anche al vaglio della Soprintendenza. Ma chi abita ai tre civici, oltre una ventina di famiglie, vuole certezze. Un mese fa l'azienda che gestisce le case popolari ha annunciato il termine dei lavori e, dopo nove mesi, sono pure riapparse le antenne della televisione.

Ma le impalcature sono ancora al loro posto. «Non posso aprire gli scuri se non di 10-15 centimetri», dice l'inquilina del terzo piano, Emanuela Spada. «Capita di vedere topi e pantegane circolare sui tubi dell'intelaiatura che ricopre la facciata e praticamente non apriamo mai le finestre». Lo scoperchiamento del tetto per Emanuela ha significato anche la perdita di entrambe le auto, una delle due comprata solo un mese prima. «Sono state distrutte 7 macchine e l'assicurazione dello stabile a quanto pare non copre simili danni per eventi atmosferici», dice. «L'assicurazione dell'auto, a sua volta, rimette la responsabilità a quella dell'edificio e di fatto nessuno ci risarcisce. Le mie auto sono ancora nel cortile, non le muovo finché non sarà conclusa la vicenda con l'avvocato. Nel frattempo mi sono indebitata per acquistare altre due vetture visto che in famiglia siamo in quattro e dobbiamo tutti lavorare».

«Non possiamo nemmeno stendere all'aperto e teniamo chiuso anche per paura che qualcuno ci entri in casa», insiste Luisa Efficie, che abita al secondo piano. «L'intonaco della mia camera da letto cade solo a guardarlo, ci sono perdite nel palazzo, non vengono fatte le disinfestazioni per blatte e ratti e circa un anno fa si sono rotte le tubature delle fogne e ci siamo ritrovati le cantine inondate di acqua sporca. Abbiamo ancora le prese elettriche vecchie, ci sono cavi scoperti e servono interventi a tutti i livelli. In queste condizioni ci viene tolta la dignità».

«Lo stabile è gestito da un amministratore condominiale privato e non direttamente da Agec che comunque è subita scesa in campo», dice il presidente di Agec, Maurizio Ascione Ciccarelli. «Capisco il dramma per le auto, ma la faccenda purtroppo presenta nodi assicurativi». Qualcuno, esausto di dover cercare e pagare parcheggio in strada, ha iniziato a utilizzare il cortile interno, nonostante sia ancora interdetto. L'impalcatura, in ogni caso, dovrebbe avere le ore contate. La ditta che noleggia i ponteggi ha in programma lavori in tutta la città e sta fornendo molti cantieri, compreso quello di via D'Azeglio. A quanto viene riferito, verrebbero smontati entro la prima settimana di luglio.

Chiara Bazzanella

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