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L'impennata dei costi

Aumentano le famiglie che portano le bollette alla San Vincenzo: «Ma c’è chi per pudore non chiede aiuto»

A chiedere aiuto ai volontari c'è anche chi fino a qualche mese fa non rientrava nei «radar» delle associazioni e ora non arriva a fine mese
Aumentano le famiglie che non riescono a pagare le bollette
Aumentano le famiglie che non riescono a pagare le bollette
Aumentano le famiglie che non riescono a pagare le bollette
Aumentano le famiglie che non riescono a pagare le bollette

Un giorno a settimana, alla parrocchia di Borgo Nuovo, l’associazione San Vincenzo organizza il centro d’ascolto. È qui che, come spiega il presidente dell'associazione del quartiere Edoardo Tisato, ma è la fotografia che si può scattare in tutta la città, da qualche tempo sempre più persone si presentano con le bollette da pagare in mano.

 

Aumentano le famiglie fragili

«Prima non succedeva», spiega Tisato, «ora invece è molto più frequente. Ci sono parecchie famiglie in difficoltà perché i costi delle utenze continuano a salire e gli stipendi restano sempre uguali. Il risultato non può che essere questo». Anche monsignor Gino Zampieri, direttore della Caritas Verona, sul tema puntualizza: «Ci preoccupa il caro bollette, soprattutto perché porterà ad aumentare le situazioni di povertà».

Il timore di entrambi è la stesso: la paura di non poter più aiutare tutti quanti. «Ci preoccupano le disponibilità», continua Tisato, «non sappiamo se, visto gli aumenti di quest’ultimo periodo, saremo in grado di fornire una adeguata assistenza». La stessa situazione di Borgo Nuovo l’ha registrata in questi mesi anche don Andrea Ronconi, sacerdote a Borgo Roma: «Sempre più persone chiedono aiuto per le bollette», aveva spiegato, «e noi, a quel punto, chiediamo aiuto alla San Vincenzo». Ma i fondi non sono infiniti, tutt’altro.

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«Serve l'aiuto di tutta la comunità»

«C’è bisogno che la comunità si stringa ancora di più», prosegue Tisato, «serve l’aiuto di tutti. Parlo di chi ha più possibilità. Queste persone devono tendere la mano a chi sta vivendo un momento di difficoltà. Per ora, purtroppo, non ci sono altre soluzioni percorribili». 

Al banco della San Vincenzo, e questo dà ancora di più il quadro della situazione, si presentano persone «nuove», quelle che prima non rientravano nei radar dell’associazione. «Vediamo famiglie che ci chiedono una mano, ma che fino a qualche tempo fa non erano mai venute da noi. Oltre al fatto che tutte quelle che seguivamo prima sono rimaste. Alcune hanno peggiorato ancora di più la loro situazione. Questo fa capire che qui, parlo del quartiere ma il discorso è generale, si sta degenerando», sottolinea il referente di Borgo Nuovo.

Difficile parlare di numeri e cifre. C’è chi chiede aiuto saltuariamente e chi, invece, purtroppo ha bisogno settimanalmente: «Diciamo che l’incremento delle famiglie da seguire è aumentato negli ultimi mesi del cinquanta percento. Si presenta qui chi deve pagare 300, 350 euro di utenze e non ce la fa». Ci sono nuclei famigliari che non sono più «autonomi», non riescono più a far fronte alle spese. Sono famiglie che magari prima vivevano sulla linea di galleggiamento e che ora quella linea l’hanno oltrepassata.

 

Chiedere aiuto non è una sconfitta

C’è poi un’ulteriore questione: «Molti, e questo è l’altro vero tema su cui battere, non si presentano alla San Vincenzo perché si vergognano. Sembra quasi che venire da noi sia una sconfitta, ma non è così. Noi cerchiamo di aiutare, non è colpa dei singoli se le spese sono lievitate». Anche alla Caritas il problema si fa sentire: «Facciamo tutto il possibile, ma non abbiamo fondi per poter far fronte anche a questa emergenza, ci occupiamo di chi vive sotto la soglia di povertà», precisa il direttore Zampieri.

«Gli sforzi sono concentrati sul tenere aperti gli empori della solidarietà dove ci sono situazioni di grande marginalità. Quando qualcuno è in difficoltà per il pagamento delle bollette cerchiamo di rimandarlo alle istituzioni civili. Purtroppo succede sempre più spesso». Quindi il direttore della Caritas Verona conclude: «È importante che tutti mettano insieme le energie per affrontare questa fase delicata. Ognuno, ovviamente, con le proprie possibilità». 

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