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Vittima un 62 enne

Pestato da cinque ragazzi in pieno centro: «Sembravano bestie feroci, ho temuto di morire»

I carabinieri in piazza Cittadella, a Verona, dove è avvenuta l'aggressione
I carabinieri in piazza Cittadella, a Verona, dove è avvenuta l'aggressione
I carabinieri in piazza Cittadella, a Verona, dove è avvenuta l'aggressione
I carabinieri in piazza Cittadella, a Verona, dove è avvenuta l'aggressione

Una violenza cieca, brutale, irrazionale e vigliacca, dettata solo da cattiveria gratuita. È quella di cui è rimasto vittima, in pieno giorno e in una zona centrale della città, un uomo di 62 anni, impiegato in un’azienda per il trattamento della frutta nei pressi del Quadrante Europa. Ad aggredirlo, senza motivo apparente, sono stati in cinque. Tutti all’apparenza nordafricani, fa sapere la stessa vittima del feroce pestaggio, alcuni dei quali giovanissimi. Le conseguenze sono state pesanti.

Soltanto ieri alle 18, infatti, è stato dimesso dal Pronto soccorso del Polo Confortini di Borgo Trento. Le percosse gli hanno causato la rottura del setto nasale, una enorme ecchimosi all’orecchio e contusioni in tutto il corpo. Il gravissimo fatto è avvenuto giovedì pomeriggio in piazza Cittadella, a Verona.

Franco, questo il suo nome di battesimo, intorno alle 17 aveva parcheggiato il motorino sugli appositi stalli nei pressi del supermercato Aldi. Pur vivendo con la famiglia a Castel D’Azzano, era venuto in città, come fa ogni tanto, per giocare al lotto. Poca cosa, dieci euro al massimo, nella tabaccheria della piazza che il sessantenne assicura porti fortuna. Ma la buona sorte, questa volta, gli ha decisamente girato le spalle.

«Nei pressi del negozio di sigarette elettroniche», racconta a fatica poco prima di sottoporsi alla Tac, «c’era una persona che conoscevo per cui ci siamo scambiati qualche parola. All’improvviso si sono intromessi i cinque, tre molti giovani e un paio tra i quaranta e i cinquant’anni, che, non so per quale motivo, se la sono presa con me... Mi sembra di ricordare che uno di loro si era avvicinato dicendomi “Cos’hai da guardare?“». La situazione, racconta Franco, è degenerata in pochi istanti.

«Hanno cominciato a insultarmi pesantemente e poi a spintonarmi e a schiaffeggiarmi, a quel punto, ovviamente, ho reagito, mi sono difeso, ma loro si sono avventati su di me come una branco di animali prendendomi a calci e pugni. Sono finito a terra, dal naso rotto usciva sangue come se fosse un rubinetto, uno di loro mi ha dato una scarpata sull’orecchio. Continuavano a urlarmi insulti», continua l’operaio, «e sembravano bestie feroci, ho temuto veramente che volessero ammazzarmi a forza di botte».

A quell’ora, in piazza, c’era parecchia gente. Ma nessuno ha avuto il coraggio di intervenire. «Li capisco, ma qualcuno per fortuna ha chiamato i carabinieri e il 118». I cinque sono però riusciti a dileguarsi prima che arrivassero i militari. Soccorso dal personale di un’ambulanza Franco è quindi stato portato all’ospedale di Borgo Trento per le cure e gli accertamenti.

«Sono ancora sconvolto», confessa, «vorrei che fosse un incubo da cui svegliarmi, ma purtroppo è tutto vero: in cinque si sono accaniti contro di me. Io ho ricordi un po’ confusi, ma spero che qualcuno abbia visto, che possa aiutare i carabinieri a prenderli». L’uomo non si dà pace: «Mi sono chiesto mille volte cosa abbia scatenato questa follia, ma forse cercavano solo un pretesto per sfogare la loro rabbia».

Enrico Santi

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