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Ospedale di Borgo Trento

Paziente intubato, il ladro ruba le carte di credito nel comodino

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I carabinieri all'Ospedale di Borgo Trento
I carabinieri all'Ospedale di Borgo Trento
I carabinieri all'Ospedale di Borgo Trento
I carabinieri all'Ospedale di Borgo Trento

Aveva rubato la carta di credito al suo vicino di letto. Un paziente intubato che poi era deceduto. Non ha avuto pietà, quel ladro, e si è portato via le tessere magnetiche che l’uomo teneva nel borsello, irrispettoso del suo gravissimo stato di salute. Così compromesso che poi, la vittima era deceduta. Ma non è stata quella l’unica occasione in cui il malvivente senza scrupoli era entrato in azione. Il ladro ha rubato carte di credito anche alla sua compagna. Lui quel «vizio» ce l’ha da tempo, lo testimonia la sua fedina penale per niente immacolata, e quell’obbligo di firma che non gli impedisce di andarsene in giro sul monopattino a commettere ruberie.

 

L’ordinanza

I carabinieri della stazione di Parona Valpolicella hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, come disposto da provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della locale Procura della Repubblica. Quell’uomo è stato arrestato e deve rispondere dei reati di “furto aggravato” ed “indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento”. I militari dell’Arma sono riusciti a dare un nome alla persona che da qualche mese aveva iniziato a darsi alla pazza gioia con prelievi di contanti e pagamenti indiscriminati tra gioiellerie, negozi di elettronica e attività commerciali varie, per un valore complessivo di oltre 5mila euro con carte di credito non sue. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dalla moglie di un uomo, all’epoca ricoverato ed intubato al polo Confortini. Infatti, la donna si era resa conto che qualcuno era riuscito ad impossessarsi di tutte le carte di credito che il marito aveva portato con sé nel borsello custodito nella stanza d’ospedale, e che, con le stesse, erano stati effettuati ingenti pagamenti proprio nei giorni in cui il coniuge era allettato.

 

Le indagini

I militari hanno iniziato a mappare tutti i punti in cui erano stati effettuati i prelievi e gli indebiti pagamenti e dalla visione delle immagini di videosorveglianza sono pian piano emersi i primi elementi indiziari nei confronti di un uomo che, oltre ad essere già noto alle forze dell’ordine, era stato altresì ricoverato nella stessa stanza del derubato, durante il periodo di degenza di quest’ultimo. Nel corso delle indagini, un’analoga denuncia era poi stata presentata ai militari della Stazione, questa volta proprio dalla compagna del sospettato, che denunciava l’uomo per averle sottratto, mentre dormiva, la carta postepay con cui erano state effettuate varie operazioni di prelievo. Nonostante la denuncia, l’uomo aveva continuato le sue illecite attività, venendo sorpreso anche dal direttore di un negozio mentre tentava di impossessarsi di alcuni capi di abbigliamento, dopo averne tolto la placca antitaccheggio con un tronchese ed una forbice.

Oltre questi elementi quindi, l’uomo, già sottoposto tra l’altro all’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria, era stato riconosciuto nei fotogrammi delle immagini estrapolate dai carabinieri e mostrate ai medici che in quel periodo lo avevano in cura in ospedale. In particolare l’uomo è stato incastrato da alcuni dettagli che inconfutabilmente facevano ritenere si trattasse di lui, come la vistosa fasciatura al braccio che è solitamente applicata appunto ai degenti in ricovero e il monopattino con cui l’uomo era stato notato girare in ospedale, che risultava identico a quello acquistato con una delle carte rubate. Senza ritegno era tornato nel luogo in cui aveva commesso i suoi furti, per metterne a segno altri, approfittando della situazione della vulnerabilità delle sue vittime.

Alessandra Vaccari

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