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Il segreto era una penna

Patenti con il suggeritore, il processo inizia a luglio

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Una delle immagini di Viscardi ripresa dalle telecamere posizionate alla Motorizzazione durante la prova scritta
Una delle immagini di Viscardi ripresa dalle telecamere posizionate alla Motorizzazione durante la prova scritta
Una delle immagini di Viscardi ripresa dalle telecamere posizionate alla Motorizzazione durante la prova scritta
Una delle immagini di Viscardi ripresa dalle telecamere posizionate alla Motorizzazione durante la prova scritta

Un capitolo aperto tre anni e mezzo fa e ieri per la maggior parte degli imputati l’ennesimo giro di boa: tranne quattro di loro che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, uno che è stato prosciolto perché il reato nel frattempo si è prescritto, per gli altri 18 il gup Livia Magri ha disposto il rinvio a giudizio. E affronteranno il processo davanti al collegio presieduto da Valentina Fabiani. L’udienza filtro sarà il 15 luglio, le accuse variano dall’abuso d’ufficio alla truffa, dalla corruzione alla falsità ideologica.

A suggerire la risposta giusta, un sì o un no, era il pulsante di una penna azionato da colui che all’epoca era un funzionario della Motorizzazione civile, Massimo Viscardo Viscardi. Lo faceva passando accanto a coloro che dovevano sostenere lo scritto dell’esame della patente, non a tutti i candidati però, soltanto a quelli che, d’accordo con i titolari di alcune scuole guida, avevano versato un «contributo» per passare il test. Sia lo scritto sia la pratica. Tre giorni prima di Natale del 2018 lui e il titolare di una scuola guida di Legnago, Dante Faccenda, vennero arrestati, entrambi con l’accusa di corruzione, mentre al solo ex funzionario furono contestate la truffa, il millantato credito, la falsità ideologica e la frode nel rilascio di certificati. A firmare l’ordinanza di custodia chiesta dal pm Marco Zenatelli fu il gip Luciano Gorra, due settimane dopo il Riesame annullò l’ordinanza per entrambi ma la procura presentò ricorso.

Le indagini, condotte dalla Polizia della sezione di pg della Procura proseguirono, vennero individuati tutti i «raccomandati», per lo più stranieri, che avevano ottenuto la patente: non conoscevano una parola di italiano e i loro test erano perfetti, lo stesso valeva per l’esame pratico. In due minuti, al massimo tre superavano la prova di guida e ottenevano la patente immediatamente. Come per la recente indagine che riguarda i falsi attestati di vaccinazione anti covid anche in questo caso l’elenco dei fruitori di un servizio a pagamento comprendeva circa 300 nominativi. Le loro patenti finirono sotto la lente d’ingrandimento del pm ma solo per una parte, circa 60, la Motorizzazione chiese la revisione. Ovvero per le patenti ottenute da chi, come testimoniato dalle intercettazioni e dalle immagini riprese dalle telecamere installate nella sala in cui si tenevano gli esami, aveva goduto dell’ausilio di Viscardo Massimo Viscardi. Dovettero rifare l’esame, non è dato sapere quanti effettivamente lo superarono. Dopo il 415 bis molti titolari di autoscuola vennero scagionati e uscirono dall’indagine. Ieri il rinvio a giudizio.

Fabiana Marcolini

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