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cambio al vertice

Pasini nuovo presidente della Provincia: «Fondi europei per le scuole»

Eletto con un accordo bipartisan il sindaco di Nogara. Era il candidato unico. Succede a Manuel Scalzotto e annuncia: «Finanziamento al trasporto pubblico da aumentare, sperando che si arrivi ad avere il filobus in città»
Flavio Pasini, 59 anni, sindaco di Nogara, ieri al voto nella sede della Provincia (Marchiori)
Flavio Pasini, 59 anni, sindaco di Nogara, ieri al voto nella sede della Provincia (Marchiori)
Flavio Pasini, 59 anni, sindaco di Nogara, ieri al voto nella sede della Provincia (Marchiori)
Flavio Pasini, 59 anni, sindaco di Nogara, ieri al voto nella sede della Provincia (Marchiori)

Scuole superiori, con manutenzioni e ipotesi di nuove costruzioni, anche con Fondi europei. Sostenere di più il trasporto pubblico. Strade e infrastrutture per il turismo, dall’aeroporto all’autostrada del Brennero, da mettere sempre di più al servizio del Veronese. Flavio Massimo Pasini, 59 anni, sindaco di Nogara, candidato unico, è stato eletto presidente della Provincia nelle votazioni di ieri a Palazzo Capuleti, in via delle Franceschine, con il 51,76 per cento di votanti - 1.304 gli aventi diritto - cioè consiglieri comunali e sindaci dei 98 Comuni veronesi. Imprenditore commerciale, leghista, confermato un anno fa sindaco di Nogara dopo il primo mandato quinquennale, Pasini è sostenuto da una coalizione dal centrodestra al centrosinistra. È presidente del Distretto 3, di Legnago, dell’Ulss 9, e durante la pandemia è stato anche presidente della Conferenza dei sindaci della provincia. Succede a Manuel Scalzotto, il sindaco leghista di Cologna Veneta che ha guidato la Provincia dal 2018 a oggi.

Gli obiettivi

Pasini, già proclamato presidente, è già oggi ai Palazzi scaligeri, sede principale della Provincia. «Prenderò subito contatto con la macchina organizzativa, incontrerò i consiglieri, metterò mano alle partite già avviate, per portare a compimento progetti», spiega, «e poi valuterò gli ambiti in cui programmare interventi o portare correttivi».

Scuole, trasporti e viabilità le priorità, per Pasini. Tra l’altro connessi tra loro. Per le scuole superiori, di competenza della Provincia, il fronte è duplice. «Per la parte edilizia provvederò quanto prima a valutare lo stato di conservazione e manutenzione, anche legato al fatto che siano o meno obsolete, con particolare attenzione alla sicurezza», spiega Pasini, «e valuteremo se sarà il caso o meno di ristrutturare edifici vecchi o di demolirne alcuni e costruirne di nuovi».

Qui entra il tema delle risorse economiche. Quelle già messe da parte e quelle da reperire. Ma dove? «Il mio obiettivo è attingere a fondi europei».

L’altro fronte è il trasporto pubblico locale. La Provincia è l’ente di governo del Tpl, diviso in tre lotti e cioè Verona città, Legnago e tutto il resto della Provincia. In futuro poi ci sarà anche il filobus di Verona. Fra un paio di mesi scade il termine per la messa in gara del servizio, finora prorogato ad Atv. Un’attività sempre più in difficoltà economica, per il caro energia e carburante. Tanto in difficoltà, il Tpl, che dall’azienda è partita la richiesta di aumentare il biglietto, fermo da 10 anni a 1,30 euro, ma soprattutto ha chiesto - come altri amministratori - che si rivedano i protocolli di servizio, come indica l’Unione Europea, affinché lo Stato assegni maggiori risorse, tramite le Regioni, alle aziende come Atv.

Le strategie

Atv riceve 34-35 milioni all’anno, dallo Stato, e altrettanto, ante-Covid, incassava da biglietti e abbonamenti. È stato chiesto tra l’altro che la Regione di suo metta anche soldi, come fa la Lombardia. Sul tema il Comune di Verona ha chiesto di convocare le altre città capoluogo del Veneto, per affrontare il tema, e anche la Regione si è detta disponibile ad affrontare il tema.

«Da un lato c’è l’esigenza di svecchiare ulteriormente il parco mezzi degli autobus», dice Pasini, «e dall’altro c’è il tema dei finanziamenti al servizio, da aumentare, e inoltre c’è carenza di organico dei conducenti dei mezzi. E il tutto si dovrà valutare in maniera complementare al filobus di Verona, sperando che si arrivi ad averlo», aggiunge Pasini, «visto che se ne parla da decenni». La Provincia è socio di aziende strategiche come tra le altre l’Autostrada del Brennero, l’aeroporto Catullo, e indica i componenti del Consiglio direttivo anche del Consorzio Zai, gestore dell’interporto Quadrante Europa.

La Provincia è stata anche socio della Fondazione Arena, anche se ora non più. Qual è la linea di Pasini? Sulla Fondazione lirica Pasini apre «a una valutazione», e sugli altri temi lancia un segnale. «Sulle infrastrutture dobbiamo cogliere appieno il fatto di avere una coalizione ampia a traversale che ha sostenuto la mia candidatura unitaria», spiega, «e dobbiamo ragionare sullo sviluppo del territorio dalla città al lago di Garda, dalla Lessinia al Baldo alla Valpolicella, dall’Est alla Bassa alla pianura, queste ultime da dotare di piste ciclabili per collegarle anche alla città».

Le reazioni

Pasini raccoglie «le congratulazioni e il buon lavoro» della Lega, il suo partito, guidato dal segretario provinciale Paolo Borchia, eurodeputato. «È il secondo presidente leghista consecutivo e ringraziamo Scalzotto per il lavoro svolto».

Un «buon lavoro» anche da Traguardi, che sostiene l’Amministrazione Tommasi. «Le sfide che attendono Pasini avranno un peso specifico rilevante, su tutte l’urbanistica, il trasporto pubblico, l’edilizia scolastica e la gestione dei rifiuti in un’ottica di transizione verde».

Soddisfatto il sindaco Damiano Tommasi: «Per la prima volta si è lavorato per un candidato unico. È il segnale di un nuovo modo di far funzionare un ente di secondo livello, la Provincia, che deve saper dialogare con tutte le amministrazioni nell’ottica del sistema Verona». Parte l’era Pasini.

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Enrico Giardini

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