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La cerimonia

Papà del Gnoco, l'incoronazione del «Fumo» in mondovisione

Il nuovo Sire guiderà la 493ª edizione della sfilata del Bacanal in programma venerdì 17 febbraio
L'incoronazione del nuovo papà del Gnoco
L'incoronazione del nuovo papà del Gnoco
Papà del Gnoco incoronazione (Bazzanella

Un Papà del Gnoco in «mondovisione» è stato incoronato ieri sera in Gran Guardia. Per la prima volta, infatti, il collegamento streaming realizzato in collaborazione con l'associazione Veronesi nel mondo, ha consentito a oltre un centinaio di concittadini che vivono oltreoceano di vivere la cerimonia in diretta, dalle loro abitazioni in Brasile, Argentina e Australia.

«La tecnologia ci dà la possibilità di portare in giro la tradizione e sentirsi parte di una comunità quando si è all'estero è ancora più significativo», ha commentato il primo cittadino, Damiano Tommasi. «Vivo la città da un punto di vista privilegiato, potendo osservare quel dietro che c'è in ogni manifestazione e che da esterni non si coglie». «Il Carnevale è ripartito alla grande, dopo le difficoltà e restrizioni imposte dalla pandemia», ha fatto notare il presidente del Bacanal, Valerio Corradi. «Domenica per l'elezione del nuovo Sire si sono riversate in piazza San Zeno più di 3.800 persone, ed è senza dubbio un ottimo segnale di ripresa. Le nostre tradizioni sono le nostre radici, con 493 anni alle spalle. Tutti insieme dobbiamo salvaguardarle e il museo del Carnevale permanente appena inaugurato a San Zeno va in questa direzione».

 

L'ingresso trionfale del nuovo Papà del Gnoco

Introdotto da musica e majorettes ha fatto la sua apparizione il vero protagonista della serata, Ermes Marchiotto, detto Fumo per via delle «focose» arrabbiature. Ieri il nuovo Papà del Gnoco, sbarbato, come promesso, subito dopo la vittoria popolare e ricoperto sul volto solo dal barbone bianco della maschera rappresentativa del nostro Carnevale, non ha avuto motivo di di «fumare».

La gioia ha infatti prevalso fin da quando è iniziato il rito della sua incoronazione - con nella corte dei macaroni alle spalle anche la giovane figlia Maddalena - tramite la narrazione affidata a Enrico Marchi. Quest'ultimo ha raccontato le origini del costume del Papà del Gnoco, le cui vesti erano inizialmente bianche e simili a quelle di Pulcinella, tanto che pure sul volto indossava una maschera dal naso lungo. Fino almeno al Diciottesimo secolo le rappresentazioni pittoriche lo raffigurano in questo modo, con tanto di pancia imbottita e una cintura variopinta. Lo sfarzo del vestito color oro e rosso è intricato di storia, insieme all'orpello sulla schiena che raffigura la forma dello gnocco, o meglio sarebbe dire macarone, visto che originariamente cucinato senza patate. Dietro la corona lunghi nastri colorati rappresentano le contrade di Verona ma è il forchettone in mano, il cosiddetto piron, l'immagine senza dubbio più veritiera della tradizione di Verona. .

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Chiara Bazzanella

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