A due mesi dall'inizio della campagna vaccinale di massa inaugurata con gli ultraottantenni, a Verona si sono fatti passi avanti, ma non con la velocità sperata.
E l'operazione Over80 si è arenata sugli anziani non autosufficienti. Le giornate aperte di ieri e sabato, dedicate proprio a chi ha più di 80 anni, con accesso senza prenotazione, hanno portato solo alcune centinaia di persone ai centri vaccinali (749, ad esempio, ieri mattina in fiera arrivati a 1.548 a fine giornata per apertura ad altre categorie), al punto che l'Ulss9 ha deciso di aprire una finestra anche per i disabili e vulnerabili. Per la settimana entrante l'obiettivo è di chiudere con questa fascia d'età: i rimanenti, e sono diverse migliaia, però devono essere raggiunti a casa perché se non si sono presentati è perché non sono in grado di muoversi. A loro penseranno i medici di base.
Questa fase di impasse rallenta anche la possibilità dei settantenni di tornare ad accedere alla vaccinazione. «Abbiamo le dosi contate per gli ultraottantenni da vaccinare a domicilio», spiega il direttore generale dell'Ulss9 Pietro Girardi.
Domani dovrebbero arrivare 7.900 fiale di AstraZeneca e si spera in seimila di Moderna. C'è poi la fornitura di Pfizer attesa per mercoledì di 24.570 dosi. L'Ulss9 avrebbe a disposizione circa 38mila dosi che consentirebbero di aumentare la media giornaliera di somministrazioni che è scesa questa settimana a 3.600 circa, contro le cinquemila auspicate.
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