Rubano 70 metri di cavi di rame, e mandano in tilt il servizio di dialisi dell'ospedale di Borgo Trento. E per chi è costretto alla costante terapia ci potrebbero essere dei disagi ancora oggi, in attesa che venga ripristinato del tutto il danno provocato alla centrale elettrica.
Nella notte a cavallo tra martedì e mercoledì, la piaga dei furti di rame, tanto in voga negli ultimi tempi, ha costretto una serie di persone affette da grave insufficienza renale a migrare al Policlinico. Qualcuna di loro, più fragile e in difficoltà, è stata persino accompagnata dal personale ospedaliero, per attenuare il più possibile il disagio improvviso e, naturalmente, non previsto.
I criminali che si sono intrufolati nei sotterranei del reparto di Geriatria, infatti, con il saccheggio notturno hanno provocato uno sbalzo energetico nella centrale elettrica, dove i watt sono schizzati da 220 a 400.
Il sovraccarico ha mandato in tilt i lettini destinati appunto alla terapia che rimpiazza le funzionalità di base del rene, e il tecnico di guardia ha subito avvisato la direzione medica che, a sua volta, ha allertato i pazienti dirottandoli nella struttura ospedaliera di Borgo Roma.
Qualche degente, ricoverato e costretto a letto, per il quale sarebbe stato molto più complicato il trasferimento nella parte opposta della città, ha invece dovuto attendere la terapia e si è sdraiato sull'apposito lettino invece che la mattina a pomeriggio ormai inoltrato.
Oggi la situazione dovrebbe tornare nella normalità, ma non si sa esattamente a che ora, quindi gli utenti della struttura ospedaliera potrebbero essere costretti a fare ancora i conti con qualche attesa o dirottamento.
L'annuncio «ritardo per furto di rame» che ormai si sente sempre più di frequente sulle tratte ferroviarie italiane potrebbe quindi risuonare anche tra le corsie del reparto ospedaliero. C.BAZ.