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porta vescovo

Dalle grandi riparazioni fino al «Treno Verde»: viaggio tra gli ingranaggi delle Officine ferroviarie/LE FOTO

In tre anni gli investimenti hanno raggiunto i 12,5 milioni. Nel 2022 l’azienda vicina all’obiettivo zero infortuni. La dirigenza: «Grandi risparmi grazie al fotovoltaico»
Le Officine ferroviarie di Porta Vescovo (Marchiori)
Le Officine ferroviarie di Porta Vescovo (Marchiori)
Officine ferroviarie di porta Vescovo (Marchiori)

Sta per concludersi un triennio di grandi investimenti, pari a 12,5 milioni di euro per l'innovazione della ex Officina Grandi Riparazioni di Verona Porta Vescovo, oggi Officina Manutenzione Ciclica (Omc), un polo strategico per la revisione e il collaudo dei treni Intercity e dei treni merci. Lo stabilimento, sorto nel 1847, occupa un’area di 137mila metri quadrati, la metà dei quali è coperta. In città è una delle realtà industriali più importanti, al cui interno operano 220 dipendenti e un centinaio di lavoratori di ditte esterne dediti alla manutenzione.

Focus sulla sicurezza

Proprio la sicurezza del personale è uno dei focus su cui si sono concentrati gli investimenti di Ferrovie dello Stato e nel 2022 pare raggiunto l’obiettivo zero infortuni nell’impianto veronese, un traguardo ragguardevole in un anno drammatico per il Veneto.

È un’occasione intrigante la visita a questo complesso industriale, una delle nove Omc di proprietà di Trenitalia, dove si compiono interventi radicali di riparazione ma anche specifici allestimenti per iniziative particolari, come il Treno Verde, il convoglio ambientalista che promuove la mobilità sostenibile, assemblato proprio qui a Verona. Non a caso la gestione orientata alla tutela dell’ambiente è un altro grande asse strategico, spiega l’ingegnere Gaetano Compagnone, responsabile dello stabilimento.

Innovazione «green»

In questo senso «gli investimenti principali dell’ultimo triennio hanno riguardato il potenziamento dell’impianto fotovoltaico, con l’installazione di pannelli sulle coperture di due capannoni, e il completamento dell’impianto termico solare per autoconsumo e acqua calda sanitaria della palazzina spogliatoi. Attualmente l’impianto fotovoltaico soddisfa un terzo del fabbisogno elettrico dello stabilimento, grazie al fatto che gli investimenti “green“ sono partiti in tempi non sospetti.

Inoltre è prevista la sostituzione di tutti gli impianti di illuminazione con altri a Led, in modo da ridurre l’impegno di potenza per illuminazione almeno pari al 40 per cento».

L’ottimizzazione della produzione si è concretizzata, tra le altre, in un nuovo capannone con 15 postazioni per carrozze, tre nuove postazioni attrezzate per il collaudo delle carrozze collegate al nuovo capannone attraverso un nuovo carro trasbordatore e un nuovo binario elettrificato per il collaudo a treno completo.

Laura Perina

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