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I retroscena

Nella lista Sgarbi per Sboarina irrompe il caso Morgan: l'idea dopo un incontro al Vinitaly

Vittorio Sgarbi e Morgan insieme in Arena nel 2020
Vittorio Sgarbi e Morgan insieme in Arena nel 2020
Vittorio Sgarbi e Morgan insieme in Arena nel 2020
Vittorio Sgarbi e Morgan insieme in Arena nel 2020

Grandi manovre verso le elezioni comunali. Mancano due mesi al voto del 12 giugno e i candidati sindaco hanno iniziato a "correre" sul serio.

Il nodo delle alleanze resta la priorità, consolidare quelle già pattuite o lavorare per stringere quelle ancora in forse. Sboarina serra i tempi per avere Forza Italia dalla sua parte, Tommasi incontra Giuseppe Conte a Roma e consolida l'appoggio del Movimento 5 Stelle, Tosi nei giorni scorsi ha chiuso l'accordo con Michele Croce. Gli appuntamenti si fanno più incalzanti, è iniziato il conto alla rovescia per la presentazione delle liste.

Ma ieri è stata soprattutto la giornata della candidatura di Morgan lanciata da Vittorio Sgarbi e sfumata nel finale di giornata dopo che era rimbalzata sui siti di mezza Italia. Sgarbi, con la sua lista Apro Rinascimento, fin dall'inizio della campagna elettorale aveva annunciato il sostegno a Sboarina, dopo averlo incontrato a Verona. Ieri il popolare critico d'arte, che è anche sindaco di Sutri e deputato, s'è spinto oltre, promuovendo Morgan, in arte Marco Castoldi - eclettico cantante e musicista, spesso eccentrico e trasgressivo, outsider e antisistema, protagonista di un caso sull'uso di droghe oltre dieci anni fa - capo della sua lista per le comunali di Verona.

«È bravo e intelligente, a lui ho sempre pensato come possibile candidato per il mio movimento, con il quale corro alle amministrative di 70 città in vista delle prossime politiche», spiega Sgarbi. «A Vinitaly and the City ci eravamo visti e salutati in piazza dei Signori con Sboarina e la Meloni, poi s'è avvicinato Morgan dopo il concerto e ho lanciato l'idea della sua candidatura: mi sembrava che non dispiacesse, per me era anche un'occasione per aprire il centrodestra a un'area non così "sigillata"».

Forse c'è stato un fraintendimento? Qualcuno ha pensato a un'uscita estemporanea? In ogni caso ieri mattina Umberto Carriera, segretario del movimento di Sgarbi, ha fatto l'annuncio: «Verona è una città strategica e Marco-Morgan, partendo dalle sue vocazioni, ha una visione chiara di come operare al fianco di Federico Sboarina». Ma la giornata è stata un percorso a ostacoli. «Qualcuno di visione più conformista nell'ambito della coalizione - non certo della mia lista - deve aver espresso perplessità, ancora di più sono state quelle emerse dai social», dice ancora Sgarbi. E quindi, dopo un incrocio di colloqui telefonici di Sboarina con lo stesso Sgarbi e con Giorgia Meloni, è prevalsa la decisione di rinunciare a Morgan pro Sboarina.

In serata il comunicato del sindaco: «Vittorio Sgarbi è un amico e un fuoriclasse anche dell'anticonformismo, e ha voluto, con successo, innalzare l'attenzione attorno al suo movimento. Però Morgan, che ritengo un grande artista e un fine conoscitore musicale, non sarà nelle liste a mio sostegno». «Con il veto di Sboarina», continua Sgarbi, «ora dovremo decidere cosa fare, se una lista da soli, di bandiera - ma io Morgan l'avrei voluto vincente e assessore - oppure lanciare il mio candidato in un'altra città, penso a Parma. Certo che se uno non vota Sboarina perchè c'è Morgan, è un parruccone. Il precedente del concerto annullato con Tosi per quelle frasi sulla droga? Appunto, ottimo motivo per avere Morgan contro Tosi. Io mi comporto come Pannella: non guardo alla condotta personale di un candidato. E poi, dai: Morgan è uno che va sulla Rai...».

Intanto nello schieramento di centrodestra c'è ancora attesa su cosa farà Forza Italia: il partito di Berlusconi, ancorato alla coalizione a livello nazionale e nella grande maggioranza delle realtà locali, a Verona è in una posizione di non facile lettura: una parte sta con Tosi, i consiglieri comunali sono con Sboarina ma in posizione "eretica" perchè il partito non è nella coalizione di giunta, i vertici regionali finora hanno spinto per un'alleanza con Tosi di fatto inducendo a una condotta guardinga quelli nazionali. Risultato: Sboarina sta lavorando per far prevalere anche a Verona la linea "ortodossa" con il rientro di Forza Italia a suo sostegno.

Flavio Tosi, spettatore più che interessato, intanto continua la campagna elettorale con il sostegno delle liste civiche, dei cattolici della Csu veneta, dei Pensionati e di Italia Viva di Renzi che però non farà una lista.

Passando all'altro campo, ieri Damiano Tommasi, candidato sindaco che con la sigla Rete! include partiti del centrosinistra e realtà civiche, è volato a Roma per incontrare il leader del Movimento 5 Stelle ed ex premier Giuseppe Conte e incassarne definitivamente l'appoggio. Tifoso giallorosso l'ex premier, ex calciatore centrocampista della Roma oltre che dell'Hellas e della Nazionale Tommasi. A suggellare il patto un caffè in un bar di piazza San Lorenzo in Lucina. «Verrò a trovarti a Verona», ha promesso Conte all'ex calciatore debuttante in politica. Molti i curiosi, tanti i turisti. Ma anche i romani e i romanisti, che hanno riconosciuto l'ex calciatore della squadra giallorossa. «Tifa ancora per la Roma, ma siamo qui per Verona», ha scherzato Conte uscendo dal bar, prima di una breve passeggiata fino alla sede del Movimento in via di Campo Marzio. Con loro anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.

Dopo l'incontro con Tommasi, Conte ha pubblicato un post sui social: «Nella sua carriera Damiano Tommasi è stato un campione sul campo, ma anche una persona capace di fare scelte tutt'altro che scontate, in grado di fornire a tanti giovani un esempio di dignità, umiltà e impegno. E' stato un piacere incontrarlo oggi, sarà un piacere sostenerlo come candidato sindaco a Verona».E Tommasi ha dichiarato: «Oggi con il Movimento 5 Stelle abbiamo discusso e condiviso la soluzione per il sostegno al progetto Rete! Per il futuro di Verona». A Verona il Movimento 5 Stelle appoggia Damiano Tommasi ma potrebbe non fare una lista con il simbolo, distribuendo i candidati in altri gruppi a sostegno del candidato sindaco.

Bonifacio Pignatti

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