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Il caso

Mozione antiaborto, Verona
al centro del dibattito nazionale

Il caso
Il tema trattato sui giornali italiani
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Il tema trattato sui giornali italiani

Dopo la mozione antiabortista approvata del consiglio comunale e dopo la richiesta di dimissioni della capogruppo del Pd Carla Padovani che ha votato con la maggioranza, si susseguono le reazioni politiche nazionali alla vicenda.

 

 

DE POLI: SEGNALE DI CIVILTA'

« Verona città della vita vota una mozione contro l’aborto. È un segnale di grande civiltà. Vorremmo tutta l’Italia da Nord a Sud pro-vita e contro l’aborto». Lo afferma Antonio De Poli dell’Udc. «Gli attacchi del Pd alla consigliera Carla Padovani sono strumentali e indegni ed è il segnale che c’è una sinistra laicista che rema contro la cultura della vita e pretende di zittire chi manifesta un pensiero diverso. Sono censure inaccettabili», conclude De Poli.

 

FEDELI: OK DIMISSIONI, NO ESPULSIONE

«Il Pd è un partito nato per accogliere sensibilità diverse. Una comunità ampia. Il prossimo congresso infatti dovrà servire per amplificare e migliorare questa sua vocazione. Ma il Pd ha anche, su molte questioni di fondo, una sua specifica identità valoriale. Una identità nitida che ci differenzia da partiti conservatori o di destra. Per questo io penso che la capogruppo del Pd in consiglio comunale a Verona, Carla Padovani, si debba dimettere. Chi rappresenta il Pd nelle istituzioni, a qualsiasi livello, deve essere garante delle scelte condivise del partito. E la linea del Pd sulla legge 194 è chiara, nitida e non si presta a interpretazioni». Lo afferma la senatrice del Pd Valeria Fedeli. «Trovo invece, proprio per le ragioni costituenti del nostro partito, sbagliata la richiesta, avanzata da alcuni, dell’espulsione della Padovani dal partito. Gli iscritti al Pd, la loro pluralità culturale, rappresentano un valore importante e costituiscono la grande ricchezza della comunità dem. La scelta dell’espulsione sarebbe un errore grave che riporterebbe la sinistra ad epoche da dimenticare», conclude.

 

BONINO: NOSTALGIA REAZIONARIA

«Viviamo un periodo di nostalgia reazionaria. È quella tensione verso i “vecchi tempi d’oro”, in cui però proliferavano le discriminazioni sessuali e gli aborti clandestini», commenta Emma Bonino intervistata da Vanity Fair.

 

PILLON: LO FACCIANO TUTTI I COMUNI

«Dopo aver letto la delibera posso dire che non capisco davvero perchè indignarsi se il comune scaligero, nel pieno rispetto della legge decide di aiutare le donne in difficoltà a proseguire la gravidanza». Così il senatore leghista, Simone Pillon sulla mozione pro vita approvata dal Consiglio comunale di Verona. «A norma di legge dovrebbero farlo tutti i comuni. Sbaglio? Nell’art. 1 della 194/1978 lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite», continua il senatore ribadendo che «lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascit»e.

 

GENNARI: SOLDI REGALATI

Il consigliere comunale dei Cinque Stelle Alessandro Gennari: «Apprendo con rammarico che il Sindaco giustifica l’approvazione della mozione 434 come la volontà politica di aiutare le donne e mettere veramente in pratica la legge 194 preservando la vita. Se così fosse, nel dispositivo non si farebbe riferimento ai progetti Gemma  Chiara e culla segreta. si tratta di progetti portati avanti da fondazioni cattoliche private alle quali il Sindaco e l’amministrazione intendono dare contributi . Quindi riassumendo , i soldi di tutti i cittadini vengono regalati a fondazioni private cattoliche . Perché non si dona ad esempio ai consultori pubblici? Quanti soldi ha ricevuto Fondazione Vitanova da comuni veneti, Regione e Stato Italiano? Forse quelle risorse si possono impiegare Per migliorare le condizioni sanitarie e l’assistenza pubblica nel rispetto di tutti i Veronesi anche di chi può avere opinioni differenti».

 

ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI: SOLDI DA USARE IN MODO MIGLIORE

«Forse chi ha votato la mozione non sa che in Italia la legge prevede che la donna al parto può dichiarare di non essere nominata. Il bambino in quel caso viene dato in adozione». Lo rileva l’avv. Filomena Gallo segretario Associazione Luca Coscioni, in relazione alla mozione leghista antiabortista passata a Verona. «Secondo la legge 194 inoltre - spiega Gallo - se una donna ha la necessità di interrompere una gravidanza a causa di problemi economici a quel punto intervengono i servizi sociali e il comune a suo sostegno. Dunque i soldi destinati al progetto potrebbero essere utilizzati in maniera migliore, magari a sostegno di famiglie bisognose. In Italia, nonostante l’aborto sia legalizzato - aggiunge -, l’obiezione di struttura, non ammessa dalla legge 194 (solo il 60% degli ospedali con reparto di ostetricia ha un servizio IVG) e la dilagante obiezione di coscienza, aggravano anno dopo anno il disservizio in molte Regioni, limitando di fatto il diritto alle scelte riproduttive e alla salute di molte donne che vivono nel nostro paese».

 

CIVATI

« Verona è il laboratorio dei legami tra Salvini e la destra più estrema (anche più di lui), del suo vice ultraconservatore (ora ministro), dell’attacco ai diritti e alle donne». Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, commentando il voto della mozione contro l’aborto. «Se la sinistra vuole ’ripartirè - aggiunge Civati - riparta da lì. Dai diritti delle donne. Evitando di votare le mozioni di destra e ultraconservatrici, se possibile».

 

 

 

CONSIGLIO COMUNALE: I VIDEO

Riportiamo qui alcuni degli interventi di giovedì sera in consiglio comunale: quello a favore della mozione di Bacciga (Battiti) e quelli contrari di La Paglia (Pd) e Ferrari (Verona Civica).

 

 

 

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