<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
All'Istituto Giorgi

Motore a idrogeno, a Verona i ragazzi studiano l'auto del futuro

Attiva anche una collaborazione con Toyota sulla tecnologia dell’ibrido, ibrido plug-in ed elettrico
Gli studenti del Giorgi al lavoro
Gli studenti del Giorgi al lavoro
Gli studenti del Giorgi al lavoro
Gli studenti del Giorgi al lavoro

Il futuro è elettrico? Gli studenti dell'istituto Giorgi si spingono all’idrogeno, la vera rivoluzione dell’automotive. «Nei nostri laboratori il motore a idrogeno è poco più di un giocattolo, ma gli acquisti grazie alle risorse del Pnnr seguono anche la direzione dell’acqua», afferma il professor Maurizio Bisardi, docente di laboratorio di meccanica, in particolare per il settore dell’automotive per le classi terze, quarte e quinte della scuola.

 

Il motore a idrogeno

I circuiti temporali e la reazione nucleare della DeLorean di “Ritorno al futuro” restano su pellicola, più concreto per il professor Bisardi «il motore a idrogeno che sviluppa tre volte l’energia della benzina, e scarica acqua, e rappresenta una sfida per gli studenti». In Italia mancano le infrastrutture (l’unica ricarica si trova a Bolzano), ma «grazie ad una formazione specifica sull’idrogeno riesco a far conoscere ai ragazzi il funzionamento di un’auto attraverso la scissione dell’acqua».

Nella formazione degli studenti, il Giorgi capta le esigenze del mercato e le sviluppa all’interno dei propri laboratori. «Come scuole collegata al programma pilota T-Tep (Tecnical Education Programm) della Toyota, partiamo da una situazione di vantaggio. La casa automobilistica giapponese, leader nella tecnologia ibrida garantisce motori, componentistica, corsi di aggiornamento per i docenti. Dai laboratori alle aziende di riparazione, auto, moto, motori navali e treni, c’è di mezzo solo il diploma», aggiunge la dirigente scolastica dell’istituto veronese Irene Grossi

 

Leggi anche
Matteo, l'ingegnere veronese che lavora all'auto guidata da remoto: «Sarà una rivoluzione»

 

La Toyota

Oltre alla formazione sui tradizionali mezzi a combustione interna, diesel, benzina, gpl, metano, grazie anche alla collaborazione con Toyota gli studenti si formano, sulla tecnologia dell’ibrido, ibrido plug-in ed elettrico. Toyota insieme a Texa (si occupa di attrezzature diagnostiche) certificano il raggiungimento delle competenze al termine del percorso formativo, anche per ruoli innovativi come l’addetto alla gestione dei “touch point”. «Viaggeremo ancora a lungo a benzina, però per la mobilità sostenibile l’auto deve essere virtuosa, e l’ibrido e il plug-in fanno parte da tempo del curriculum dei nostri studenti, aggiornati sull’elettrico: stiamo allestendo i nostri laboratori con le tecnologie più avanzate per affrontare le sfide del cambiamento che i mezzi di trasporto e la loro conseguente manutenzione subiranno», va avanti Bisardi.

L’auto del futuro sarà anche a guida autonoma, controllata da remoto guida a destinazione il passeggero senza la presenza del conducente nel veicolo. Le ultime tecnologie «Presto avremo a disposizione l’apparecchiatura per la sicurezza e l’assistenza alla guida Adas», conclude il docente del Giorgi, «tecnologie all’avanguardia che si trovano sulle vetture di ultima generazione, kit di controllo che prevedono ad esempio la calibrazione delle telecamere capaci di leggere i cartelli stradali o le strisce che delimitano le carreggiate, o dei radar che individuano gli ostacoli. Diciamo che gli studenti del Giorgi non si stancano mai di aggiornarsi»..

Anna Perlini

Suggerimenti