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Il caso Fondazione

Gasdia, Mazzi: «Io mi sono speso per Verona, spiace per la spaccatura. Ora cinque anni formidabili»

Dopo la conferma decisa a maggioranza, con il parere contrario del comune di Verona, della sopraintendente, interviene il sottosegretario alla Cultura
Gianmarco Mazzi
Gianmarco Mazzi
Gianmarco Mazzi
Gianmarco Mazzi

Squadra che vince non si cambia. E un allenatore che fa risultato non può certo essere mandato via. A ribadirlo con forza è il fronte che si è stretto attorno a Cecilia Gasdia, confermata al vertice della Fondazione Arena fino al 2028, anche ufficialmente dal ministero della Cultura dopo la proposta inviata dal Consiglio di indirizzo.

 

Parla il sottosegretario Mazzi

«La riconferma di Cecilia Gasdia a è avvenuta non all’unanimità, come avrei sperato, ma in ogni caso rispettando in pieno le norme dello statuto che regolano la vita della Fondazione. E questo era molto importante», l’esordio del sottosegretario alla Cultura, il manager veronese Gianmarco Mazzi.

«Da adesso tutti i professionisti coinvolti, con il sindaco e la sovrintendente in testa, dovranno unire le forze e lavorare insieme per l’Arena e per Verona. Li aspettano cinque anni entusiasmanti e, mi auguro, formidabili», ma lo stesso Mazzi, fino a pochi mesi fa responsabile dei live e delle produzioni tv areniane replica anche alle dichiarazioni della consigliere comunale Cugini.

«Non ho il piacere di conoscere la consigliera Cugini e lei non conosce me, il sindaco dovrebbe smentirla, a meno che non condivida. In queste settimane ho sempre risposto alle richieste e a tutti i messaggi del sindaco, ho organizzato due incontri a Roma, uno direttamente con il ministro e uno con i direttori generali del ministero, incontri non usuali per quei livelli. Mi sono anche adoperato, sempre su sua richiesta, per far ottenere la tanto attesa deroga all’evento della pallavolo del prossimo 15 agosto e affinché la richiesta di nomina del settimo consigliere d’indirizzo, giunta al ministero all’ultimo momento, venisse istruita in tempo utile. Sicuramente l’ho aiutato per quanto nelle mie possibilità e rispettando sempre il ruolo di sottosegretario di Stato, pur veronese. Se questo significa giocare su più tavoli, dorma tranquilla la consigliera Cugini, d’ora in avanti non lo farò più».

 

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Le parole di Maschio

Da un rappresentate nel governo di Fratelli d’Italia ad un altro esponente del partito della premier Giorgia Meloni come Ciro Maschio, deputato e coordinatore provinciale. «Era decisamente la scelta migliore per la Fondazione Arena e per la cittá», fa notare Maschio, «è stata premiata la competenza, c’era un abisso tra il curriculum di Cecilia Gasdia e quelli proposti dal Comune, la dedizione, confermata dai risultati: Gasdia, unica sovrintendente donna in Italia, ha guidato la Fondazione negli anni piú difficili, ha salvato l’ente dal fallimento risanando i conti, riportando la grande lirica internazionale e il grande pubblico, tutto questo nonostante le difficoltà della pandemia. A poche settimane dalla storica ed importantissima edizione del centenario, sarebbe stato scellerato sfasciare la squadra che ha lavorato bene ed ha organizzato la stagione lirica, per fare un salto nel buio. Certo dispiace per la mancata unanimità. Tommasi ha perso un’occasione per dimostrare lungimiranza, adesso gli rinnovo l’appello che gli facevo prima del voto. Recuperi il buonsenso. Collaboriamo tutti assieme attorno alla Fondazione Arena, nell’interesse di Verona, a partire dalla storica stagione del centenario».

 

Gli altri commenti

A schierarsi per primo per la conferma della Gasdia era stato Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona. «È logico riconfermare chi ha ottenuto ottimi e incontestati risultati durante il proprio mandato, negli ultimi cinque anni. Non avendo avuto, in questi mesi, la possibilità di fare valutazioni di natura diversa e con un centenario già sulla rampa di lancio, il rinnovo dell’attuale sovrintendente diventava la decisione più coerente da prendere», le parole di Riello, «questo sia da un punto di vista manageriale che industriale. I due candidati alla sovrintendenza proposti dal sindaco sono persone preparate, ma prive della conoscenza della realtà veronese e delle skills che ha dimostrato Gasdia nel presentare il suo bilancio di mandato».

Sullo stesso piano si schiera anche Confartigianato Verona con il suo presidente Roberto Iraci Sareri. «Accogliamo con favore la scelta di riconfermare Cecilia Gasdia, semplicemente perché a far pendere la bilancia dalla sua parte sono i risultati ottenuti, da lei e dalla sua squadra. Nessuna valutazione politica, in questo senso, può vincere contro i fatti».

Punta il dito contro Tommasi il consigliere regionale e comunale di Forza Italia Alberto Bozza. «Il sindaco ha compiuto un errore politico grave su Fondazione Arena, che si è spaccata e ora sarà più debole. Se e quando non hai i numeri per fare da solo, e si era capito da tempo che Tommasi non li aveva, è sempre opportuno dialogare e non forzare la mano come invece ha fatto il sindaco».

Interviene anche Paolo Rossi, capogruppo in Comune di Verona Domani. «Si può parlare di una sconfitta di natura amministrativa, gestionale e politica da parte del sindaco Tommasi. È riuscito a spaccare e dividere il Consiglio di indirizzo, cosa mai avvenuta a Verona, avrebbe dovuto mediare, accettando la riconferma della Gasdia e nominare un direttore generale di sua fiducia per la parte amministrativa». .

Luca Mazzara

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