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Direttore del servizio delle Dipendenze

Maxi sequestro di cocaina. L'esperto: «Aumenta l’uso della sostanza negli adolescenti e negli adulti»

Il dottor Fabio Lugoboni, direttore del dipartimento delle dipendenze di Borgo Roma
Il dottor Fabio Lugoboni, direttore del dipartimento delle dipendenze di Borgo Roma
Il dottor Fabio Lugoboni, direttore del dipartimento delle dipendenze di Borgo Roma
Il dottor Fabio Lugoboni, direttore del dipartimento delle dipendenze di Borgo Roma

«L’uso di cocaina è in crescita e non è più appannaggio di professionisti che la utilizzavano per reggere a situazioni di stress, la assumono anche ragazzini, che scoprono soltanto durante una diagnosi perchè la usano, e magari in quel momento si certifica loro una sindrome da iperattività che non era stata diagnosticata quando erano piccoli».

Il dottor Fabio Lugoboni, è il direttore del servizio delle Dipendenze di Borgo Roma. E a sua volta è rimasto molto sorpreso dal maestoso carico di droga sequestrata a Verona. «Il compito del Servizio che dirigo è quello di indirizzare i pazienti che arrivano da noi, verso un Sert, che poi individuerà, quando necessario una comunità. Per esempio quelle che ospitano cocainomani sono pochissime, ma in Veneto a Tessera, credo ci sia una tra le migliori d’Italia», spiega Lugoboni.

«Da noi arrivano due fasce d’età quella degli adolescenti e ventenni, accompagnati dai genitori che dopo le valutazioni mediche, scoprono magari che la coca li faceva stare bene per deficit non diagnosticati. E in quei casi accettano volentieri di essere seguiti. E poi abbiamo la fascia d’età delle persone adulte, di quelli che credevano di poter gestire la cocaina e invece o perchè ne assumono troppa ed hanno deliri, o la fumano, non riescono più a controllarsi».

La cocaina fumata è per fortuna meno in uso, ma potenzialmente molto pericolosa perchè la coca viene spesso trattata, per compattarla con sostanze acide, che scaldate ed inalate cristallizzano e diventano crack. «Chi magari usa cocaina in maniera tradizionale e poi cambia il metodo di assunzione perchè magari cambia giro di compagnie corre grossi rischi, la dipendenza in questo caso è catastrofica», spiega Lugoboni, «anche perchè mentre per l’eroina ci sono farmaci, per la cocaina ce ne sono pochissimi e serve un’alta professionalità per somministrali. C’è chi usa la coca soltanto nel fine settimana, chi davanti ad una situazione di stress. Nella maggior parte dei casi chi la usa, distingue quando la sostanza lo fa stare bene e quindi la utilizza soltanto allora. In generale è controllabile da parte dell’assuntore, ma non sempre. Teniamo presente che a differenza dell’eroina non dà dipendenza fisica, quindi se uno vuole smette subito, ma nel primo lock down, quello rigidissimo, c’è stato anche chi se l’è fatta arrivare con i droni. Noi, al servizio, attualmente abbiamo una decina di pazienti seguiti per la cocaina, c’è chi arriva spontaneamente, chi portato dai genitori, chi spinto da moglie e compagne che temono per la loro incolumità, poichè chi delira poi diventa violento».

Alessandra Vaccari

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