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Il caso

Marzana, la sorgente che alimentava i mulini ora viene sprecata

L'acqua che un tempo faceva girare i mulini, pur essendo potabile e a flusso continuo, finisce nelle fognature
L'acqua della Nasse che corre e si perde
L'acqua della Nasse che corre e si perde
Sorgente medievale la Nasse (Bazzanella)

Un tempo faceva girare le ruote dei mulini e della filanda di Marzana. Ora l'acqua che sgorga dalla sorgente la Nasse arrivando in via ai Molini, pur essendo potabile e a flusso continuo, è destinata a confluire nelle fognature. Una realtà che, se fino a qualche tempo fa non faceva troppo scalpore, in un'epoca in cui non si parla che di siccità e in cui la carenza di oro blu inizia a essere palpabile, sta diventando insopportabile per chi vive nella zona.

Un anno fa, per evitare che l'acqua si disperdesse in strada, portando con sé detriti e creando criticità, sono state disposte delle canaline laterali a lato della via, che i cittadini aspettano ancora di vedere sistemata e privata delle buche. La griglia posta al termine del percorso non asfaltato non è infatti sempre sufficiente a contenere la discesa del rivolo che, specie quando cadono bombe d'acqua improvvise, si intasa di sassi e diventa inutile.

Per lo stesso motivo, a monte, sempre l'anno scorso è stata realizzata una struttura in legno che contenga la caduta di detriti in strada.

 

Una questione nata dieci anni fa

La questione della dispersione dell'acqua risale a circa una decina di anni fa. Dopo la chiusura del mulino Rossi, nel 1977, il corso era infatti stato deviato, agendo più in alto, verso i campi che circondano villa Arvedi, dove era anche spuntato un laghetto. Quando la proprietà non ha più voluto utilizzarla, la saracinesca è stata chiusa riportando il corso accanto al vecchio mulino, e creando infiltrazioni e problemi di muffe all'edificio, negli anni '80 trasformato in abitazione.

I vecchi lavatoi a ridosso della casa appena più in basso vengono sfruttati per dare da bere a giardini e orti, e arrivano residenti anche da zone più basse del rione per riempire cisterne. Per tutti è infatti un sacrilegio che venga gettata dell'acqua di fonte.

 

La rabbia dei residenti

«Mi viene da piangere ogni volta che vedo l'acqua scorrere via senza nessun utilizzo», dice il signor Giampietro, che a Marzana ci è nato. «È assurdo che una simile risorsa non sia sfruttata, a fronte della siccità». «Vivo in zona da dieci anni e l'acqua, prima intubata sotto l'asfalto, creava non pochi disagi», dichiara Marco Salvetti, consigliere in ottava circoscrizione. «Con le canalette laterali va meglio, ma resta il fatto che è un peccato gettarla».

Carlo Beghini, consigliere comunale del Pd, per anni è stato consigliere in ottava: «Era stata avviata una progettualità per captare l'acqua più in alto. Oggi c'è una sensibilità nuova, dettata da un'emergenza destinata a crescere. Per raccogliere l'acqua bisognerebbe individuare un bacino di stoccaggio». L'attuale presidente in ottava, Claudia Annechini, è disponibile: «Qualsiasi dispersione delle acque va affrontata. A giugno partirà un progetto di canalizzazione delle acque piovane a Poiano e ne seguirà un altro a Nesente». 

Chiara Bazzanella

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