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SALUTE

Mancano farmaci, ecco quali. L'appello dei medici: «Evitiamo di abusarne»

Non solo Nurofen, Tachipirina e Fluimucil, l'Aifa ne segnala ben 3.200 I farmacisti rassicurano: «Nessuna emergenza, le alternative ci sono»
In farmacia Alcune tipologie di farmaci sono difficilmente reperibili. Ma le alternative ci sono
In farmacia Alcune tipologie di farmaci sono difficilmente reperibili. Ma le alternative ci sono
In farmacia Alcune tipologie di farmaci sono difficilmente reperibili. Ma le alternative ci sono
In farmacia Alcune tipologie di farmaci sono difficilmente reperibili. Ma le alternative ci sono

Ibuprofene, aceltilcisteina, paracetamolo. O meglio Brufen, Moment, Fluimucil, Tachipirina e molti altri nomi ancora, quelli con cui la maggior parte delle persone conosco i farmaci che nelle ultime settimane diventano a volte introvabili. Dopo le segnalazioni della Federazione degli ordini dei farmacisti e l’appello di Farmindustria al governo anche l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha aggiornato i dati sull’emergenza medicinali nel Paese, portando a 3.200 quelli mancanti sui banconi delle farmacie.

Antinfiammatori, antibiotici e altri ancora, che tardano ad arrivare per vari fattori, tra cui la guerra in Ucraina, il Covid, la crisi energetica, il divieto dell’esportazione di paracetamolo della Cina e altro ancora. Sta di fatto che molti dei farmaci più usati a volte diventano quasi introvabili, a maggior ragione in un periodo in cui il picco di influenze, raffreddori, bronchiti e altri malanni “di stagione” non accenna a diminuire. Ma da qui a parlare di emergenza di strada ce n’è ancora, nonostante una situazione difficile. In Italia come in molti altri Paesi però c’è ampia disponibilità di medicinali equivalenti, senza quindi mettere in difficoltà nessun cittadino come sottolineano le categorie.


Nessuna emergenza 

«È vero che mancano molecole per preparare determinati farmaci, ma abbiamo comunque delle valide alternative, eviterei comunque di parlare di emergenza», esordisce Federico Realdon, presidente dell’ordine dei farmacisti di Verona, «la gente si fida dei farmacisti che possono consigliare dei medicinali equivalenti. In realtà non è che mancano del tutto, ma arrivano a singhiozzo: ad esempio il Brufen lunedì mattina mancava ed è arrivato nel pomeriggio, magari il Nurofen – ibuprofene, principio attivo che rientra nella famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei, con proprietà analgesica, antinfiammatoria e antipiretica – manca ma abbiamo l’algopirina e l’algidrina per i bambini, ripeto nessuno rimane senza medicinali».

E prosegue: «Poi ovviamente di farmaci ne mancano, penso al Fluimucil ad esempio o pure il Tavor – benzodiazepine, un forte ansiolitico – ma ripeto, le alternative non mancano». Alle difficoltà nel reperire i principi attivi per la produzione di determinati farmaci si aggiunge il numero di influenze, raffreddori, bronchiti e altro ancora, che non accenna a diminuire nonostante i numeri del Covid invece restino sotto controllo.


Attenti agli abusi 

«Sinceramente non ho sentore di lamentele particolari da parte dei pazienti perchè i farmaci non si trovano, nè io nè i colleghi», ricorda Giulio Rigon, segretario provinciale Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, «ecco forse una persona in tutta una settimana, non ci sono pazienti che tornano indietro. Chi non trova il medicinale richiesto o cambia farmacia sperando di recuperarlo oppure sceglie un’alternativa che i farmacisti sanno ben consigliare», continua Rigon, «sicuramente il picco di influenze non aiuta, tra l’altro sono di tipologia particolare con una durata spesso molto lunga, malanni che ci mettono parecchio tempo a passare».

Con il rischio anche di abusare di alcuni farmaci. «Magari questa situazione di carenza di alcuni medicinali può far riflettere su un altro aspetto: non bisogna abusarne, vanno usati quando servono davvero ma ricordiamo che sono malattie con sintomi che spesso passerebbero comunque, anche senza l’utilizzo di farmaci». 

 

Luca Mazzara

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