<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
CONFESSIONE CHOC

«Lei si muoveva e continuavo a colpirla alla testa. Quando le ho tolto il cappuccio ho visto che soffriva e le ho tagliato la gola. Per pietà»

Le parole dell'assassino di Carol Maltesi, la 26enne assassinata e tagliata a pezzi nel Milanese
I sigilli messi dagli inquirenti alla casa di Rescaldina, nel Milanese
I sigilli messi dagli inquirenti alla casa di Rescaldina, nel Milanese
I sigilli messi dagli inquirenti alla casa di Rescaldina, nel Milanese
I sigilli messi dagli inquirenti alla casa di Rescaldina, nel Milanese

Resta in carcere per gravi indizi di colpevolezza. Tanti aspetti ancora sono da chiarire, ma la confessione di Davide Fontana non ha lasciato spazio a scelte diverse al gip di Brescia Angela Corvi, che ha convalidato il fermo del 43enne dipendente di banca nel Milanese che ha ammazzato e fatto a pezzi la 26enne Carol Maltesi, sua vicina di casa a Rescaldina nel Milanese e anche ex compagna.

Nel carcere Canton Mombello ieri è durato mezz’ora l’interrogatorio di convalida dell’uomo accusato di omicidio volontario, distruzione di cadavere e occultamento.

«Con la confessione è uscito da un incubo che stava vivendo da due mesi», ha detto il suo legale Stefano Paloschi. Fontana ha raccontato agli inquirenti di aver colpito la donna con un martello durante un gioco erotico con una confessione choc: «Non so che cosa sia successo. Lei si muoveva con la testa ed io continuavo a colpirla ma non so bene dove perché aveva il sacchetto in testa. A questo punto, resomi conto di cosa avevo fatto, le ho tolto il cappuccio e credo che fosse morta. Mi son reso conto di averle procurato molte ferite dalle quali perdeva molto sangue».

Martedì Davide Fontana aveva dichiarato al pm Lorena Ghibaudo che riteneva che fosse già morta ma, «non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina a lama liscia che poi ho buttato in un cestino dell’immondizia a Rescaldina. Mi è sembrato che fosse un atto di pietà, vedevo che stava soffrendo e ho concluso le sue pene tagliandole la gola». Quel colloquio si è concluso con il fermo disposto dal pm e confermato ieri dal gip che si è poi dichiarata incompetente territorialmente e ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Busto Arsizio.

La tesi del gioco erotico, tuttavia, non è al momento ritenuta credibile da chi indaga. Nei prossimi giorni gli inquirenti entreranno nelle case della vittima e del suo assassino per i primi accertamenti, così come inizieranno ad analizzare i cellulari sequestrati. Fontana ai carabinieri di Brescia ha anche aggiunto che dopo aver fatto a pezzi Carol Maltesi ha cercato di dare fuoco ai resti in un appartamento su Air B&b sito a Vararo. Ma non ci è riuscito. Poi ha deciso di disfarsi dei resti buttandoli in una scarpata in Valcamonica.

Suggerimenti