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Il caso

La Stella, quell'ingombrante presenza ancora in Bra che minaccia la stagione dei concerti

La Stella in piazza Bra
La Stella in piazza Bra
La Stella in piazza Bra
La Stella in piazza Bra

Le rondini planano sullo smog per tornare nei loro nidi. Si spalancano i forni per le colombe (intese come dolci). La primavera e la Pasqua fanno capolino dietro mattini ancora da brividi.
C’è un’unica nota stonata. Nel salotto buono della città: un gigantesco trampoliere bianco, azzoppato, piegato a metà con la testa nel terreno e le ali abbandonate ai lati; la coda al di là del grande muro.

 

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La Stella che non si muove più


La Stella di Natale, la più famosa del mondo, quella che campeggia in tutte le cartoline natalizie in partenza dalla città dell’amore, langue apparentemente dimenticata se non da dio almeno dagli uomini, cinta in vita solo da un triste nastro biancorosso a cui sono appesi dei cartelli: «Area sotto sequestro».
Fuori posto e fuori tempo.
Se ne sta così da un mese e sei giorni. Da quel 23 gennaio quando, archiviato il Natale e le sue luci, lo smontaggio del manufatto progettato da Rinaldo Olivieri, si è bruscamente interrotto per un incidente che ha fatto rotolare dei giganteschi pezzi d’acciaio della gru al di là del muro, sui gradoni millenari.

 

STELLA CADUTA IN ARENA (MARCHIORI)

 

I segni sui gradoni e le indagini

Prima di finire la sua corsa nel terreno di sabbia e sassi, l’acciaio ha lasciato segni in certi punti indelebili nel marmo. Che dovranno essere valutati e studiati per capire se, come e dove intervenire: per alcune lesioni, infatti, probabilmente non si potrà fare nulla. Ma perché dopo oltre un mese la stella è ancora là? Per capirlo occorre fare un passo indietro. Fin dalle ore successive al crollo quando si è aperta un’indagine in procura, affidata al sostituto procuratore Alberto Sergi per accertare eventuali responsabilità nell’incidente.
L’indagine è stata affidata al braccio armato del Comune, la polizia municipale. In pochi giorni, la task force del comandante Luigi Altamura ha eseguito i rilievi che c’erano da eseguire e ha portato in procura un faldone grosso così. Che, come primo effetto, ha prodotto l’iscrizione nel registro degli indagati, al momento otto persone.
I reati contestati sono danneggiamento colposo al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale (contravvenzione punita con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda non inferiore a 2.065 euro) e reati relativi all’inosservanza delle disposizioni contenute nel Codice dei beni culturali. Al momento dell’incidente stavano lavorando due ditte. Una bergamasca che si occupava dello smontaggio della struttura in acciaio e una veronese che si occupava della gru.

 

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Quando verrà rimossa la Stella?

Il Comune, da parte sua, ha completato gli obblighi a cui era tenuto transennando l’area e predisponendo un servizio di vigilanza. Altro, al momento, non può fare se non procedere con le perizie a fini assicurativi. E pregare: che tutto si concluda prima di fine marzo, in tempo per l’inizio della prossima stagione non solo lirica, ma anche concertistica. Che solo a pensarla, l’alternativa mette i brividi. L’altro attore principale è la procura. Che sta ultimando gli accertamenti per poi decidere come procedere.
Il primo nodo da sciogliere è se disporre o no una perizia a un professionista. Da parte sua una delle aziende ha già precisato che l’incidente è stato causato da errore umano. Ma il pm vuole vederci chiaro. E per questo sta passando al setaccio non solo la storia recente, ma anche quella passata della stella. La terza partita si gioca sui tavoli delle assicurazioni. E considerato che la vittima ha più di duemila anni non si preannuncia affatto una passeggiata.
Di positivo c’è, almeno, che il mostro adagiato in piazza Bra non turba più di tanto i turisti. Che, anzi, non perdono occasione per un selfie: «A dicembre avevamo il covid, ne approfittiamo ora», commenta una coppia milanese. Una ragazza lentigginosa dalla faccia sveglia lancia una proposta: «Perché la coda della cometa non la lasciano qua a mo’ di panchina per tutto l’anno?». In effetti qualcuno ci ha già pensato: lui e lei del Lazio, in vacanza premio (esami universitari finiti), se ne stanno seduti sulla coda della stella, scherzando. Tira un vento gelido, che loro non sentono. Quando gli ricapiterà di amoreggiare a cavalcioni di una stella?

Roberto Vacchini

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