<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
I consiglieri comunali

«L'indagine su Setti avrà un riflesso anche sul progetto del nuovo stadio»

Bertucco: «Metterlo definitivamente da parte». Benini, La Paglia e Vallani: «Ora cosa farà il sindaco?»
Rendering del Nuovo Arena Stadium
Rendering del Nuovo Arena Stadium
Rendering del Nuovo Arena Stadium
Rendering del Nuovo Arena Stadium

«L’indagine della Procura di Bologna con il sequestro di ingenti somme di denaro nelle disponibilità del presidente dell’Hellas Verona Setti hanno un riflesso diretto, non eludibile, su uno dei maggiori progetti propagandati dall’amministrazione Sboarina, quello del nuovo stadio». A sostenerlo è il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, Michele Bertucco.

 

«L’Hellas Verona è stata infatti l’unica società professionistica della città a sostenere se non ad ispirare tale progetto che tuttavia si è subito dimostrato scritto sulla sabbia: piano economico finanziario inconsistente; contrarietà della popolazione interessata dall’intervento; impatto sul traffico insostenibile», prosegue Bertucco. 

 

« Al di là di tutto il garantismo che impone di attendere l’esito delle indagini e poi dell’eventuale processo, è indubitabile che questa vicenda renderà ben difficile per l’Hellas confermare il proprio sostegno al progetto. Forse la cosa migliore sarebbe quella di metterlo definitivamente da parte, visto e considerato che da mesi non c'è alcuna novità. Interpellati a questo proposito pochi giorni fa, gli uffici mi hanno confermato che dal 1° febbraio ad oggi non è stato depositato alcun documento. Chiuderla qui sarebbe il modo migliore per evitare di trascinare la città nell’ennesima opera faraonica divisiva e carente sotto ogni punto di vista».

 

Leggi anche
Maurizio Setti indagato per autoriciclaggio: sequestrati 6.5 milioni di euro

 

Simile posizione anche per i consiglieri del Pd, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani: «Se sono vere le accuse di appropriazione indebita e di autoriciclaggio contestate dalla Procura di Bologna nei confronti del presidente del Verona Setti significa che mentre l’amministrazione comunale si prodigava per rateizzare i debiti che l’Hellas aveva accumulato per il mancato pagamento del canone di affitto dello stadio Bentegodi, c’era già chi, dai vertici della società calcistica, lavorava contro la società stessa».

 

E proseguono: «Gli stessi vertici che hanno giocato un ruolo chiave anche nel far decollare il project financing per il nuovo stadio, un progetto inviso al quartiere, respinto dall’altra grande società cittadina, il Chievo; che non ha riscosso particolare fiducia nel resto della città e che non è stato ritenuto particolarmente solido dagli uffici comunali. Senza l’adesione di almeno una delle due più grandi società professionistiche della città, in questo caso l’Hellas di Setti, al tempo dirimpettaio della società proponente Arena di Verona Srl, il project non avrebbe mai avuto possibilità di partire. Ci domandiamo pertanto che cosa ha intenzione di fare oggi il Sindaco, rimasto l’unico sostenitore del nuovo stadio».

Suggerimenti