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IL CASO

Babygang, l'aggressione all'agente diventa un caso politico: «Cambiare la soglia di impunibilità»

Dalle istituzioni solidarietà per le forze dell'ordine, ma anche proposte
Sui muri di Borgo Roma le scritte delle babygang e le offese ai «cani blu» con riferimento ai poliziotti
Sui muri di Borgo Roma le scritte delle babygang e le offese ai «cani blu» con riferimento ai poliziotti
Sui muri di Borgo Roma le scritte delle babygang e le offese ai «cani blu» con riferimento ai poliziotti
Sui muri di Borgo Roma le scritte delle babygang e le offese ai «cani blu» con riferimento ai poliziotti
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«La mia solidarietà ai due poliziotti aggrediti, fuori dal servizio, a Verona dai componenti di una baby gang. Questo fatto gravissima conferma la diffusione e la gravità del fenomeno della violenza giovanile nei territori: si tratta di ragazzi e giovanissimi, anche immigrati di seconda generazione, dediti a vere e proprie attività criminali, che vedono nelle nostre forze dell'ordine un nemico da combattere». Lo dichiara il deputato della Lega e sottosegretario all'Interno Nicola Molteni.

«È necessario affrontare questo fenomeno con la consapevolezza della sua complessità», prosegue, «affiancando alle doverose azioni repressive anche interventi sul fronte della prevenzione. Bisogna mettere mano alla normativa, intervenendo sulla soglia della non imputabilità, potenziare gli organici delle forze di polizia, per assicurare un ancora maggiore controllo del territorio, e iniziare finalmente a gestire i fenomeni migratori, perché con i numeri attuali non è possibile alcuna efficace politica di integrazione. Infine, occorre mettere in campo patti educativi che coinvolgano tutte le realtà del territorio per una vera e propria opera di prevenzione», conclude.

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Continua a suscitare reazioni l'episodio di cui abbiamo dato notizia nell'edizione di ieri. Due poliziotti liberi dal servizio, che passeggiavano con le loro compagne, sono stati riconosciuti da un gruppo di giovinastri ed uno di loro ha lanciato un sanpietrino contro uno dei due poliziotti ferendolo. Per lui, una prognosi di 20 giorni. L'episodio era stato denunciato dal segretario del Fsp sindacato di polizia, Vincenzo Pennino.

Ma sull'argomento interviene anche David Battisti, segretario del Siulp di Verona. «Questa degenerazione dei costumi e del senso civile, che si esprime con atti di sfrontata violenza e disconoscimento dei ruoli istituzionali, non è nuova: la ritroviamo nell'ambito scolastico, con le aggressioni agli insegnanti, nell'ambito sanitario con le violenze agli operatori ospedalieri, agli addetti del servizio di trasporto pubblico, esposti a continue aggressioni e minacce. Noi, per quanto riguarda gli operatori di polizia, riteniamo che il livello abbia raggiunto una quota di assoluto allarme e non siamo disposti ad accettare passivamente questa deriva. Riteniamo che su questi aspetti, difficili e complessi in quanto espressioni di subculture striscianti, ma che fanno presa su alcuni gruppi giovanili, sia necessario aprire una seria riflessione che, sfuggendo alle facili strumentalizzazioni, riporti su un piano di iniziativa politica più efficaci forme di tutela e garanzia per tutte le donne e uomini che svolgono una pubblica funzione».

Battisti inoltre auspica una riforma del codice penale: «Non possiamo continuare a non considerare punibili i diciassettenni. Quelli di oggi non sono come gli adolescenti di quarant'anni fa. È necessario inoltre organizzare la politiche sociali. Nella maggior parte dei casi si tratta di giovani, italiani di seconda generazione, che magari sono abituati in famiglie in cui il padre è padrone, o a scene di violenza e sottomissione da parte delle componenti femminili della famiglia. È necessario cambiare le norme, per dare ai poliziotti la possibilità di agire in sicurezza, anche con il taser tanto invocato e che a Verona è stato mai utilizzato, ma che si è minacciato di usare in un paio di casi. Ed è stato efficace».

L'assessore alla sicurezza Stefania Zivelonghi fa una riflessione sociologica: «Condivido la vicinanza ai poliziotti e a tutti gli operatori di polizia», ha detto l'assessore, «ho riflettuto su quanto ha detto Pennino, sul senso di impunità di questi giovani. Questo ci impone di interrogarci come istituzioni, sapendo che la risposta di un'unica agenzia non basta. Serve una lavoro comune e a questo stiamo lavorando».

Più duri i commenti dei leghisti: «Basta sottovalutazione del fenomeno. Di fronte a episodi gravi servono misure severe e non certo atteggiamenti di una sinistra sempre pronta a giustificare ragazzi che aggrediscono e delinquono», è la presa di posizione del senatore Paolo Tosato. «Non possiamo permetterci di far par passare il principio dell'impunità e dell'emulazione: questi sono reati, non gesti di ribellione o di disagio sociale». Sulla stessa linea il commissario provinciale e consigliere comunale Nicolò Zavarise: «Soprattutto in fenomeni come questi non si possono più concedere le attenuanti dell'età. Nel caso specifico sono coinvolti due appena maggiorenni e un minorenne, ma un'azione violenta è tale indipendentemente dall'età di chi la compie. Chi aggredisce, chi delinque, chi commette reati, va punito. Altrimenti i più giovani potrebbero sentirsi legittimati a fare qualsiasi cosa perché poi non capiterà loro nulla. Spesso infatti a causa dello sconto di pena che, per legge, il giudice deve sempre accordare a ogni minorenne, è più semplice per loro anche ottenere la pena sospesa. Bisognerebbe iniziare a rivedere la formula per la quale per la delinquenza minorile è prevista la possibilità che le indagini vengano archiviate per irrilevanza del fatto. Per questo la Lega ha già presentato una serie di iniziative per arginare il fenomeno e riportare la sicurezza»..

Alessandra Vaccari

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