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L'intervista

Italo Sandrini: «In politica per Damiano. Hellas e Virtus nel cuore. Verona? Si aprirà di più»

Nuovo incarico. Italo Sandrini nel suo studio al terzo piano di palazzo Barbieri (Foto Marchiori)
Nuovo incarico. Italo Sandrini nel suo studio al terzo piano di palazzo Barbieri (Foto Marchiori)
Assessore Sandrini, intervista

Galeotto fu il treno Verona-Roma. E quei viaggi incrociando Damiano Tommasi, uno diretto all’Associazione italiana calciatori, l’altro alla dirigenza nazionale delle Acli. Ed è proprio lì, in quelle trasferte che è nata la scintilla. «Se mi sono messo in politica è solo per lui, altrimenti sarei rimasto dov’ero», rivela Italo Sandrini, neo assessore con delega al Terzo settore, alle Attività produttive e ai Rapporti con il territorio. Un nome nuovo per l’amministrazione scaligera ma non certo per il mondo dell’associazionismo, visto che Sandrini dopo essere stato presidente provinciale delle Acli è entrato nella direzione nazionale. Lasciando un po’ da parte la passione per lo sport, il calcetto ma anche la bici, lo sci e la corsa tra i fossi di Montorio dove vive. Un vulcano di idee, poco politico e molto pratico, con un’idea in testa della Verona che vorrebbe per il futuro. 

Come arriva alla politica e nella squadra di Tommasi?
Ci siamo conosciuti quando era presidente dell’Associazione italiana calciatori, mi avevano contattato per parlare della previdenza dei giocatori, poi ogni tanto ci si incrociava sul treno per Roma. E proprio lì durante quei viaggi ci siamo accorti di pensarla in modo simile riguardo molti ambiti. Sono da sempre appassionato alla politica, ma se ho deciso di farne parte è solo per Damiano, altrimenti ne sarei rimasto fuori.

Com’è stato l’approccio con il nuovo ruolo a palazzo Barbieri?
Eh direi abbastanza complicato per riuscire a far coincidere tutto, lavoro da avvocato, famiglia e impegno con le Acli. Ma sono multitasking da sempre e sto cercando di organizzarmi al meglio. 

Lascerà il suo impegno con le Acli?
Da statuto il mio ruolo all’interno della presidenza nazionale è decaduto, avrò una delega esterna per quanto riguarda progetti nazionali. Confesso che un po’ mi dispiace lasciare, sono entrato nel mondo Acli ormai parecchi anni fa convinto dall’ex presidente Luigi Ugoli ad una festa dei Popoli. Ho voluto spingere per aumentarne l’azione sociale, tra impiego delle eccedenze alimentari, doposcuola “evoluti” e altro ancora, credo che il terzo settore vada davvero incrementato e possa dare molto alla comunità.

Il sindaco Tommasi ha scelto di creare un assessorato proprio per quello...
Mancava qui e manca a livello nazionale, mi chiamano da tutta Italia per capire come ci stiamo organizzando e cosa pensiamo di fare. Da parte mia e di tutta la nostra amministrazione credo sia fondamentale il concetto di coprogettazione che finora spesso è mancata, con le associazioni e le varie realtà interpellate solo quando i buoi ormai sono scappati e c’è da mettere una pezza a quanto accaduto. Quello che manca, e parlo anche di un livello nazionale, quello che manca sono la coprogettazione per reperire finanziamenti, anche il Pnrr costringe le pubbliche amministrazioni a collaborare con le associazioni: e se non c’è un coordinamento magari ti trovi tre realtà ad occuparsi dello stesso problema e un altro rimane scoperto, diciamo che finora era un settore legato più all’emergenza. Poi bisogna uscire da certi schemi mentali, facendo volontariato non si perdono occasioni ma si creano relazioni, infine l’utopia è quella di trasformare l’associazionismo in impresa sociale, creando nuovi posti di lavoro. 

Lei ha la delega alle Attività produttive, come pensa di agire in un momento così difficile per artigiani e imprese?
Ho trovato uno staff molto competente che prosegue nella sua attività. Credo che grazie all’effetto Tommasi Verona possa diventare ancora più attrattiva e che molte imprese anche di alto livello possano investire creando posti di lavoro e opportunità di business, per quanto riguarda invece i problemi più pratici come bollette e altri costi dovremo agire in equipe con altri assessorati per proporre soluzioni serie.

Cosa riguarderà l’incarico per le Relazioni con il territorio?
Penso al rapporto con i sindaci della provincia, creando più collegamenti e sinergie con le amministrazioni della zona del lago di Garda, della Bassa e della Lessinia, sto cercando di strutturare l’assessorato per trovare appunto più collaborazione con il territorio provinciale. 

Tommasi tifa Hellas e il Sant’Anna d’Alfaedo dove gioca ancora, lei che è un appassionato di calcio che squadre segue?
Tifo Hellas naturalmente, e poi la Virtus. Ho giocato lì per tanti anni, poi ho mollato quando ero in età da prima squadra ma mi ero laureato e ho scelto il lavoro, ma la squadra rossoblù resta nel cuore. 

Qual è la Verona che sogna Sandrini?
Quella che vede Tommasi, una Verona più aperta non solo dal punto di vista turistico ed economico ma che sia ancora più attrattiva anche a livello universitario, più giovane e sbarazzina, diciamo sul modello di Bologna e dell’Emilia Romagna. Qui ci si classifica a prima vista, la veronesità spesso è vista troppo in chiusura, la Verona del futuro dovrà essere molto più aperta al mondo.
 

Luca Mazzara

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