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Italexit, in campo la lista di Paragone

Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone

Gianluigi Paragone ha aperto ufficialmente a Verona la campagna elettorale di Italexit. Si tratta della prima conferenza stampa di apertura della campagna elettorale in Italia. Quella dell’hotel Catullo di San Martino Buon Albergo, è stata l’occasione non solo per presentare pubblicamente tutti i candidati per Camera e Senato delle due circoscrizioni, ma anche per presentare pubblicamente alcuni punti fondamentali del programma. Al tavolo dei relatori Daniele Trabucco, 42 anni costituzionalista in Veneto 1: «Gli oltre due anni di emergenza hanno evidenziato il cambio di paradigma antropologico: l’uomo è chiamato a funzionare. Italexit propone di ritornare alla persona e alla sua ignità, titolare di diritti e doveri riconosciuti e non autorizzati». Ilaria Brunelli, 44 anni, consigliera di Bassano del Grappa, parte dai problemi vissuti dalle amministrazioni comunali per riprendere un tema molto caro al Veneto: «Dopo aver subito la devastazione sociale ed economica della gestione pandemica, ora stiamo spegnendo i lampioni lasciando le città al buio per colpa delle scelte energetiche scellerate compiute ai livelli superiori. Dobbiamo recuperare il ruolo di rappresentanti del territorio e tornare a progettare il futuro, uscendo dalle logiche dell’emergenza continua in cui vogliono tenerci. Per questo riprendiamo in mano con forza il tema dell’autonomia, completamente abbandonato da qualsiasi forza politica e perfettamente in linea con la filosofia di Italexit». Spazio poi a Lina Manuali, ex giudice onorario dell tribunale di Pisa, accolta da un lungo applauso per aver dichiarato, prima in Italia, l’illegittimità dello stato di emergenza dei Dpcm di Conte e dei Dl di Draghi: «In questi due anni e mezzo abbiamo assistito alla limitazione, compressione e sospensione dei diritti e delle libertà personali, tanto da porci agli arresti domiciliari, tanto da arrivare ad incidere sul diritto del lavoro e a decretare la “morte civile”, laddove la nostra Costituzione abiura la pena di morte. Infatti impedire ad un individuo di poter svolgere qualsiasi attività perché privo del Green pass consentendogli soltanto l’accesso a quelli che sono stati individuati i servizi essenziali corrisponde all’annientamento dell’anima». Roberto Levi, candidato al Senato nel collegio di Treviso, conclude sottolineando la difesa della libertà a partire dagli aspetti fiscali: «Nessun tetto al contante e le banche devono smettere di chiedere ai cittadini come intendono spendere i propri soldi. Dobbiamo incentivare la formazione di una famiglia: agevolare l'accesso al mutuo prima casa con una garanzia del 50 per cento da parte dello Stato e fino a 5 anni di età le spese per i bambini devono poter essere detratte dal proprio reddito». Grande protagonista ovviamente del leader del movimento Gianluigi Paragone, che ha parlato dei temi cari a questa nuova formazione politica, in primis la necessità per l’Italia di riappropriarsi della propria sovranità a tutti i livelli, e la difesa dei diritti degli individui nei confronti dello Stato, a partire dal lavoro. E un duro monito a coloro che promuovono l’astensione, responsabili tanto quanto coloro che sostengono questo sistema. «Stabilito che vincerà il centrodestra, il vero voto utile è il nostro», prima delle foto di rito per poi spostarsi verso il Friuli dove proseguirà la sua campagna elettorale. •.

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