<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il fiume

In volo sulla grande secca: le immagini dell'Adige che soffre

I video girati dai droni mostrano i segni di una grave crisi idrica: ovunque il livello si è abbassato e sono emerse distese di ghiaia
L'Adige in secca
L'Adige in secca
L'Adige soffre (fotoservizio Express e Dienne)

Più che nel Veronese in febbraio, in questi giorni sembra di essere nel Sud della penisola iberica in piena estate. Questa, infatti, è l'impressione che si prova a passare lungo le rive della buona parte dei corsi d'acqua che attraversano la nostra provincia. Una sensazione che è a maggior ragione forte se si va a vedere com'è la situazione di quello che è il fiume principe del nostro territorio: l'Adige.

 

Adige in secca (video Fotoexpress e Dienne)

 

Un fiume che è determinante per l'agricoltura nostra come di un'ampia parte del Veneto centro-meridionale, oltre che per la produzione idroelettrica a Nord della nostra provincia e l'approvvigionamento di acquedotti a Sud della stessa. Ebbene, basta guardare dentro l'alveo del secondo fiume d'Italia per avere la conferma di quanto sia grave l'attuale situazione delle risorse idriche. Lungo tutto il corso dell'Adige, infatti, si nota chiaramente che il livello dell'acqua è ben più basso di quello che dovrebbe essere normale in questo periodo.

 

L'allarme a Sud della città

A Sud della città, però, questa situazione diventa ancora più evidente. A Zevio, ad esempio, in varie zone le acque sono così basse che faticano a coprire la ghiaia che copre il letto del corso d'acqua. Qui, si sono create ampie isole che prima non esistevano e si sono notevolmente ampliate le aree emerse che si trovano in condizioni di magra normale attorno ai piloni dei ponti. Una situazione che si manifesta anche ad Albaredo, dove, assieme a larghe porzioni di alveo, stanno emergendo anche imbarcazioni abbandonate.

E se in vari punti si scoprono lunghi tratti in cui l'acqua finisce per scorrere in spazi così stretti da sembrare poco più che fossati, a Legnago si devono allungare le passerelle che permettono di accedere alle barche ormeggiate lungo la riva.

 

L'analisi dell'Osservatorio

A trasformare in dati ufficiali quello che già gli occhi vedono è, d'altro canto, il rapporto dell'incontro dell'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del Distretto delle Alpi orientali che si è tenuto lo scorso lunedì. Nel corso della riunione è stato ricordato che già a novembre dello scorso anno le risorse idriche erano scarse ed è stato accertato che sta perdurando una grave situazione di sofferenza.

Questa situazione è dovuta al deficit idrico che ha contraddistinto il 2022 ed alla scarsità di precipitazioni registrata sinora nel 2023. Nel fiume Adige la portata risulta essere ai minimi storici e, d'altro canto, a rendere la situazione in prospettiva molto difficile sono anche il deficit delle riserve di neve, che nel bacino che interessa il Veronese è pari al 53%, e la carenza d'acqua che si misura nei bacini che dovrebbero fare da scorta.

Del resto il meteo non gioca a favore e le previsioni non prospettano nulla di buono, almeno per i prossimi giorni. L'alta pressione, infatti, continua a imperversare sull'Italia con il risultato che perdurerà ancora tempo stabile e clima primaverile. Il flagello siccità sta colpendo tutto il Nord-Ovest con ripercussioni anche sul Bacino del Po e sui grandi laghi. Il livello di riempimento del lago di Garda è, purtroppo, ai minimi storici da 35 anni. .

Luca Fiorin

Suggerimenti