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Buona notizia

Il Superbonus verso la proroga: «Troppi lavori erano a rischio»

La proroga del superbonus Troppi cantieri a rischio, si rischiava lo stop Il restauro Operai «acrobati» al lavoro sulla facciata di un palazzo
La proroga del superbonus Troppi cantieri a rischio, si rischiava lo stop Il restauro Operai «acrobati» al lavoro sulla facciata di un palazzo
La proroga del superbonus Troppi cantieri a rischio, si rischiava lo stop Il restauro Operai «acrobati» al lavoro sulla facciata di un palazzo
La proroga del superbonus Troppi cantieri a rischio, si rischiava lo stop Il restauro Operai «acrobati» al lavoro sulla facciata di un palazzo

Questione di ore. La proroga del Superbonus 110 per cento sulle unità unifamiliari è in dirittura d’arrivo. Una buona notizia soprattutto in Veneto, in vetta alla classifica nazionale per ricorso allo strumento, utilizzato nella riqualificazione energetica delle unità abitative singole. «Non si sa ancora se il termine del 30 giugno prossimo per completare almeno il 30 per cento dei lavori programmati nell’ambito di ogni intervento slitterà al 30 settembre. O se invece sarà eliminato lo sbarramento del 30 per cento, prevedendo la conclusione dei cantieri a fine anno. Resta il fatto che non si poteva vanificare l’effetto del 110 per cento a fronte dei rincari delle materie prime e della loro difficile reperibilità», spiega il presidente di Ance Verona, Carlo Trestini, che segnala anche la possibilità di una proroga progressiva dei bonus edilizi vigenti di un anno per raffreddare i prezzi dei materiali da costruzione, ora ricercatissimi e poco disponibili. Quindi con quotazioni tutte in salita.

«Aldilà della difficoltà di approvvigionarsi delle commodity da cantiere, senza proroga buona parte dei lavori sarebbero stati a rischio. Le villette sono state finora le unità abitative che hanno più approfittato delle agevolazioni», afferma. A confermarlo Enea che a fine febbraio ha registrato in regione un totale di 7.360 asseverazioni per un investimento di oltre 812 milioni di euro e una spesa media di 109 mila euro ad intervento. L’indice di investimento sulle unifamiliari (da Osservatorio SmartLand) è pari a 12,91 su 1000 unità, ben superiore alla media nazionale ferma al 9,81. Il Veneto inoltre, a febbraio, ha superato la soglia dei 2 miliardi di investimenti complessivi sul 110 per cento, pari al 10 per cento del totale nazionale.

Gli artigiani sono i più avvantaggiati, visto che la maggior parte degli interventi sulle unifamiliari coinvolgono imprese del comparto. «Il Governo, sotto pressione dei parlamentari veneti, sta marciando verso la proroga, compatibilmente con le previsioni inserite nel documento di finanza pubblica per il 2022. Dopo gli interventi antifrodi sulle cessioni dei crediti, che a inizio anno hanno temporaneamente bloccato il mercato, abbiamo sostenuto la necessità di posticipare i termini durante l’iter del decreto Sostegni ter. Le proposte di modifica non hanno avuto successo, ma non ci siano arresi, riproponendo le stesse richieste anche nel cosiddetto decreto Bollette all'esame della Camera. Speriamo davvero che il Governo faccia questo passo», afferma il presidente di Confartigianato Veneto, Roberto Boschetto. Anche il numero uno di Cna Veneto, Moreno De Col riconduce l’apertura del Governo «all’importante intervento dei parlamentari veneti che si sono adoperati per sostenere le nostre istanze in un periodo in cui la serrata sulle cessioni del credito aveva di fatto paralizzato i lavori per oltre due mesi, rendendo impossibile rispettare la prima scadenza del 30 giugno».

Non tutte le criticità sono però state superate. «C’è da registrare infatti il cambiamento radicale delle policy aziendali adottate da Poste Italiane, che ha abbassato il plafond di crediti cedibili ad un massimo di 150 mila euro, a fronte dei precedenti 500mila», denuncia Roberto Iraci Sareri, a capo di Confartigianato Verona. Confartigianato contesta a Poste Italiane di aver cambiato le regole, senza alcuna preventiva comunicazione che consentisse alle aziende un’adeguata riprogrammazione della propria attività. «La questione delle assicurazioni dei professionisti asseveratori e dei rapporti tra imprese e mondo dl credito per le cessioni degli sconti in fattura rappresentano ancora scogli notevoli nella fruizione del 110 per cento», osserva Trestini. «Le banche stanno stringendo i cordoni, le cessioni sono molto attenzionate, oltre che limitate per legge al numero di tre - conclude - per questo un’eventuale proroga di tutti i bonus di altri 12 mesi riuscirebbe ad aiutare sulla capienza delle istituzioni finanziarie, spalmando la capacità di assorbire crediti su un arco temporale più ampio».•.

Valeria Zanetti

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