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Il lago fa i conti con la sostenibilità «Tanti ospiti e noi siamo piccoli»

In maniche corte I clienti si ristorano in un locale FOTO MARCHIORIUn anticipo d’estate La bella giornata di sole ieri ha favorito l’afflusso di visitatori anche in città FOTO MARCHIORIIn vacanza sul Garda Turisti e veronesi si godono il sole su una spiaggia del Benaco
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In maniche corte I clienti si ristorano in un locale FOTO MARCHIORIUn anticipo d’estate La bella giornata di sole ieri ha favorito l’afflusso di visitatori anche in città FOTO MARCHIORIIn vacanza sul Garda Turisti e veronesi si godono il sole su una spiaggia del Benaco

Tanti effetti positivi e pochi, sebbene rilevanti, «effetti collaterali». I sindaci gardesani vedono così l’esplosione del turismo che ha coinvolto il lago di Garda negli ultimi decenni, con l’apice di arrivi e presenze turistiche (numero di pernottamenti) registrati lo scorso anno, quando nei territori attorno al più grande lago italiano si sono contate circa 26 milioni di presenze, di cui la metà solo sulla sponda veronese. Le cifre Un numero rilevante in rapporto all’estensione del territorio e soprattutto al numero di residenti, oltre 341mila per tutto il territorio lacustre e quasi 52mila negli otto Comuni della costa scaligera. Il Rapporto sul Turismo Italiano 2020-2022 di Cnr e Iriss ha evidenziato che il lago di Garda si mantiene tra le prime tre località turistiche d’Italia, per arrivi è secondo solo alla Riviera romagnola di Rimini e Riccione. Ed è sul podio anche considerando l’impatto territoriale del turismo, calcolato attraverso gli indici che mettono in relazione le presenze turistiche con la popolazione residente e l’estensione del territorio. Consumo del suolo, prezzi delle abitazioni alle stelle, impossibilità di trovare un affitto a lungo termine e traffico sono solo alcuni aspetti che caratterizzano il cosiddetto sovraffollamento turistico (“overtourism“ in inglese), aspetti riscontrabili da anni anche sul Garda. Per i sindaci gardesani sul piatto della bilancia pesano però più i pro dei contro. Al primo posto «Per noi il turismo è pane quotidiano, l’interesse prioritario: chiaro che può avere effetti collaterali, ma anche un farmaco li ha», risponde Luca Sebastiano, sindaco di Lazise, che con quasi 4 milioni di presenze (e due milioni di euro ricavati dalla tassa di soggiorno) si è confermato anche nel 2022 il primo paese turistico del Garda. «La nostra sfida», riprende Sebastiano, «è avere servizi adeguati all’esigenza del turismo». Il sindaco di Castelnuovo del Garda Giovanni Dal Cero spiega che anche nel suo territorio, sviluppato nell’entroterra fatta eccezione per qualche chilometro di costa, «il turismo fa da traino a tutta l’economia, creando lavoro e ricchezza». I nodi Nel rovescio della medaglia Dal Cero riscontra tre criticità: la viabilità, l’esigenza di garantire maggiore sicurezza e l’impossibilità di trovare case in affitto a lungo termine. «Si preferisce adibire gli immobili a b&b e locazioni turistiche piuttosto che affittarli a chi ci vive stabilmente. Anche da noi è un fenomeno sempre più marcato, sono molte le persone che si rivolgono a me perché non si trovano appartamenti in affitto, e questo perché la locazione turistica è molto più redditizia. La conseguenza è che i giovani vanno via ed è ancora più difficile trovare lavoratori stagionali». Problema messo in risalto anche dal sindaco di Garda Davide Bendinelli: «È evidente che i centri storici stanno morendo e questo non per i centri commerciali che fanno concorrenza ai negozi di vicinato, ma perché i proprietari preferiscono affittare i propri appartamenti ai turisti: c’è anche chi in estate torna a vivere dai genitori per avere questo introito». L’analisi È la legge del mercato e della massimizzazione del profitto, ma secondo Bendinelli la politica a livello nazionale potrebbe intervenire, se solo ci fosse una richiesta unanime da tutte le località turistiche che soffrono lo stesso problema: «La norma deve essere rivista in senso più vincolante, prevedendo la gestione professionale anche per gli affitti brevi», sostiene. Durante il periodo estivo, nota ancora Bendinelli, «la qualità della vita ne risente perché il numero di persone che vengono a soggiornare è imponente e i Comuni sono relativamente piccoli: in questo caso si tratta di fare dei sacrifici, giustificati e compensati». Da Peschiera del Garda, al secondo posto per presenze turistiche dopo Lazise, la sindaca Orietta Gaiulli non evidenzia problemi se non quello arcinoto del traffico. «Speriamo venga realizzato presto il casello autostradale di Castelnuovo, che ci sgraverà molto dagli ingorghi diretti ai parchi divertimenti. Quest’anno la vera preoccupazione è la siccità», aggiunge, «chiaro che con tante presenze l’acqua può diventare un problema, speriamo non si ponga». Dall’alto lago risponde Davide Benedetti, sindaco di Brenzone: «Il turismo ha portato benessere, ma da noi non è “di massa”, abbiamo numeri ancora sostenibili grazie a un territorio ampio e non del tutto antropizzato. L’unica criticità è la viabilità, che risale a un secolo fa e non è consona ai flussi attuali». Anche per Lauro Sabaini, sindaco di Bardolino, la mobilità rappresenta l’unico “neo“: per il resto, osserva, «penso che tutti siamo convinti sia stato raggiunto un livello di equilibrio e che non dobbiamo spingerci oltre: ora bisogna puntare più sulla qualità che sulla quantità».•.

Katia Ferraro

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