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NUOVI MIX LETALI

Il 70% dei ragazzi
almeno una volta
ha fatto uso di droga

Un ragazzo davanti scuola con uno spinello
Un ragazzo davanti scuola con uno spinello
Un ragazzo davanti scuola con uno spinello
Un ragazzo davanti scuola con uno spinello

Nell’era di internet la galassia della droga non ha più confini. Dal 2010 a oggi sono stati creati oltre 550 nuovi stupefacenti, anche letali, più potenti e tossici delle droghe «classiche». E, purtroppo, terribilmente facili da reperire sul web ed economicamente accessibili anche ai giovanissimi.

Secondo le istituzioni scolastiche che monitorano il fenomeno, il 70 per cento dei ragazzi fa uso di droga almeno una volta. Un numero che impressiona. La maggior parte si limita a un consumo sporadico, se non unico. Ma un’altra parte, pur minoritaria, imbocca il tunnel della dipendenza.

Nonostante la droga oggi corra sul web, non sono comunque venuti meno i canali tradizionali: «Verona resta sempre un’importante piazza di spaccio. Il consumo avviene soprattutto nel week-end, durante feste e rave che possono svolgersi anche fuori dai confini cittadini», spiega la psicologa Giuliana Guadagnini, responsabile del Punto di incontro e disagio scolastico.

DROGA VIA INTERNET. Un computer o uno smartphone connessi alla rete, una carta di credito con sopra pochi euro, qualche clic: il gioco è fatto. Le dosi si comprano su siti apparentemente professionali e innocui, quasi «farmacie online», da cui però è possibile approvvigionarsi di anfetamine, cannabinoidi e catinoni sintetici, e tanto altro.

Con qualche stratagemma, non esclusi documenti falsi, si riesce addirittura a farsi arrivare a casa con il corriere farmaci veterinari contenenti, per esempio, ketamina: un anestetico tanto forte da essere usato sui cavalli. La sua assunzione può portare al coma.

E quanto si spende? «Poco, in genere», risponde Guadagnini. «I ragazzi raramente si trovano a dover rubare soldi ai genitori. Uno spinello va dagli otto ai dieci euro; una pastiglia di ecstasy dai dieci ai quindici euro».

Ma la novità ancor più allarmante, avverte la psicologa, «è la tendenza a mischiare le diverse droghe, di origine naturale e sintetica, generando cocktail ancora più micidiali. E così, la tossicodipendenza come l’abbiamo conosciuta fino a oggi cede il passo alla politossicomania, ovvero la dipendenza da più sostanze».

MIX LETALI. Qualche esempio di nuove terribili sostanze: Amnèsia (dal nome di una famosa discoteca di Ibiza) deriva dalla combinazione di cannabinoidi, marijuana o hashish, con eroina, metadone e, in alcuni casi, perfino con acidi. «Secondo il racconto dei ragazzi che l’hanno provata», continua Guadagnini, «l’Amnesia provoca perdita temporanea della memoria, ansia, attacchi di panico, mancanza di concentrazione e uno stato di paranoia».

Krokodil è una droga che si inietta come l’eroina, ma ha effetti tre volte più devastanti e costa molto meno. La «ricetta» fa paura: codeina e iodio, i due principi attivi, insieme ai quali finiscono impurità di vario genere, compresi benzina e olio industriale.

E poi i «fili di miele» che nell’aspetto assomigliano allo zafferano. Si tratta di cannabis sintetica, dieci volte più forte della naturale, in voga nei Paesi nordeuropei già da anni e ora in diffusione in Italia. «Purtroppo questi intrugli dagli effetti imprevedibili talvolta vengono ulteriormente potenziati con l’assunzione di alcolici o bevande energizzanti».

PSICOFARMACI. Continua la psicologa: «Inoltre bisogna affrontare il capitolo degli psicofarmaci, ansiolitici, antidepressivi e sonniferi che i giovani possono trovare comodamente in casa, sottraendoli ai genitori o ai nonni a cui sono stati prescritti. L’avvicinamento agli psicofarmaci sembra avvenire, inizialmente, in modo casuale e forse inconsapevole. Gli adolescenti assumono le pillole senza prescrizione medica, semplicemente rovistando nell’armadietto dei medicinali di casa, allo scopo di rilassarsi o dormire. Ma poi, dopo le prime assunzioni, non riescono più a fermarsi e continuano a ingerirne dosi sempre maggiori, fino a diventarne completamente dipendenti. Il 15 per cento dei giovani fra i 15 e i 18 che si rivolge a noi ha questo problema, ma il fenomeno è in aumento».

LE FAMIGLIE. «Le famiglie si trovano completamente impreparate ad affrontare questi nuovi fenomeni», conclude Guadagnini. «L’alleanza fra genitori, scuola e forze dell’ordine è fondamentale per proteggere i giovani. I malesseri adolescenziali non vanno ignorati. Inoltre urge trovare canali innovativi per l’informazione e la prevenzione».

Lorenza Costantino

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