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Dopo i fatti all'hotel Monaco

I migranti scrivono
ai pompieri aggrediti:
«Chiediamo scusa»

Controlli  all’Hotel Monaco FOTO  MARCHIORI
Controlli all’Hotel Monaco FOTO MARCHIORI
Controlli  all’Hotel Monaco FOTO  MARCHIORI
Controlli all’Hotel Monaco FOTO MARCHIORI

Una lettera di scuse, ma anche di spiegazioni, per chiarire, senza per questo cercare alcuna giustificazione, quanto accaduto il 17 aprile scorso all'Hotel Monaco. La missiva, inviata a prefettura e questura, è inevitabilmente indirizzata al comando dei Vigili del Fuoco, e porta la firma di un gruppo di migranti che vivono nella struttura e che ci tengono a comunicare il loro dispiacere per lo sgradevole episodio.

 

Venerdì scorso, in tarda serata ,i vigili del fuoco si erano recati nella struttura adibita a centro di accoglienza straordinaria per procedere all'igienizzazione concordata con la stessa prefettura dopo la notizia di contagi di coronavirus tra gli stessi ospiti. Al termine dell'intervento, quando ormai erano all'esterno impegnati nella pratica della decontaminazione, gli esperti dell'emergenza si sono visti insultare da qualche richiedente asilo, che ha lanciato dall'alto alcuni oggetti.

 

Gli stessi vigli del fuoco hanno minimizzato, spiegando che i pochi che sono esplosi sono immediatamente stati bloccati dai loro compagni di stanza. Ma dal centro ci tengono a scusarsi apertamente. «Sono stata convocata da un gruppo di migranti che si sono fatti portavoce dei loro compagni», racconta Eleonora Rizzi, la referente di area della cooperativa Spazio Aperto che gestisce il centro.

 

«Si sono dichiarati rammaricati e indignati per quanto operato dal piccolo gruppo di facinorosi, e mi hanno chiesto di aiutarli a trasmettere una lettera per esprimere la loro solidarietà ai vigili del fuoco, intervenuti per il loro benessere». La lettera è stata firmata da un rappresentante di ogni Paese da quale provengono: Mali, Nigeria, Sierra Leone, Senegal, Costa D'Avorio, Guinea, Nigeria, Togo, Pakistan.

 

«Sia noi residenti, che la cooperativa stessa, non sapevamo che l’intervento prevedeva la disinfezione anche nei corridoi dei 3 piani in cui ci sono le nostre camere da letto. Pensavamo che i vigili dovessero pulire sono il piano terra dove ci sono gli uffici, il refettorio e gli spazi in comune», si legge nel testo. «Mentre molti di noi stavano già dormendo, abbiamo iniziato a sentire un forte odore di chimico e alcuni di noi hanno sentito bruciore alla gola e agli occhi, spaventandosi molto. Abbiamo successivamente capito che la presenza dei Vigili del Fuoco era per tutelare la nostra salute e siamo molto grati per questo. Purtroppo, un piccolo gruppo di residenti, ha reagito molto male, inveendo e mettendo in pericolo la vita dei Vigili. Noi tutti, come gruppo, condanniamo questo vile episodio e chiediamo scusa alle autorità coinvolte anche a nome loro. Il nostro obiettivo è quello di trovare un lavoro e mantenerlo, per condurre una vita tranquilla. Siamo molto grati per l’opportunità che l’Italia ci sta dando e vogliamo rivolgerci a tutti i veronesi perché il nostro cuore è con tutti loro”. •

 

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Chiara Bazzanella

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