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AL TENNIS CLUB SULLE TORRICELLE

Giovane si accascia sul campo di beach volley, salvato dal massaggio cardiaco

Al ristorante c’era un medico sportivo che è subito intervenuto. Il ragazzo è in prognosi riservata
I soccorsi al giovane al campo di beach volley
I soccorsi al giovane al campo di beach volley
I soccorsi al giovane al campo di beach volley
I soccorsi al giovane al campo di beach volley

Sembrava una sera come tante al Tennis Club sulle Torricelle, tra chi sorseggiava un cocktail e chi stava finendo di cenare guardando Verona. Erano circa le 23 quando all’improvviso le grida di aiuto dal campo di beach volley hanno rotto l’armonia. «Aiuto, c’è un’emergenza, serve un medico al campo di beach», hanno urlato i gestori della struttura entrando in fretta tra i tavoli del ristorante. E il loro amico era proprio a terra, fermo sulla sabbia dove pochi attimi prima stava giocando a beach volley.

Tra i tavoli c’era seduto anche Pierluigi Tregnaghi in compagnia di alcuni amici che subito si è diretto verso il campo: ma in quel momento al Tennis Club c’era anche un’altra dottoressa e pure una giovane neolaureata in medicina, pronte a formare con lui un team di primo soccorso. Tutti insieme Tregnaghi è un medico dell’istituto di medicina sportiva del Coni e ha subito capito la gravità della situazione. «Non solo io, con me c’era questa dermatologa di nome Maria Vittoria e una ragazza neolaureata in medicina», racconta il medico, «il giovane - di circa 30 o 35 anni - aveva un respiro sempre più affannoso, poi nemmeno quello. Abbiamo iniziato subito a praticare il massaggio cardiaco e in poco tempo è arrivato il defibrillatore», in dotazione al circolo sportivo sulle Torricelle, sempre molto frequentato soprattutto in estate. «Il ragazzo sembrava in arresto cardiaco, abbiamo attaccato il defibrillatore e sono partite le scariche seguendo la voce guida, poi sono arrivati i soccorritori del 118, gli hanno fatto l’adrenalina e poi mi pareva che il cuore fosse ripartito, spero davvero stia meglio anche se bisogna valutare eventuali danni per la mancanza di ossigeno al cervello».

Lotta per la vita Come confermano infatti dall’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Il giovane al momento è ricoverato a Borgo Trento nel reparto di Anestesia e Rianimazione diretto dal professor Zanatta, resta intubato e la prognosi è riservata, nei prossimi giorni bisognerà capire gli eventuali danni neurologici da ipossia. Intanto però sta lottando, il cuore ha ripreso a battere e ci sono comunque delle speranze. Anche grazie all’intervento di chi si è trovato per caso all’interno di un dramma ma che potrebbe essere stato determinante per la sua vita.

La prima volta «Non mi era mai capitato nulla di simile», conferma Tregnaghi, «con il lavoro facciamo di continuo corsi di aggiornamento sulle tecniche di primo soccorso, ma ecco farlo per davvero è un’altra cosa e non mi era mai capitato nemmeno di dover usare il defibrillatore, anche quello è stato determinante soprattutto perché era disponibile nel giro di poco tempo. Non so però da quanti minuti il ragazzo si trovasse in quelle condizioni quando sono arrivati i suoi amici a chiedere aiuto. Per fortuna avevamo scelto il Tennis Club per la nostra cena abituale tra amici», conclude il medico sportivo protagonista del salvataggio al circolo sportivo sulle Torricelle, «almeno abbiamo potuto renderci utili. Vorrei ringraziare davvero le altre mie due colleghe di questa disavventura, che ora spero finisca per il meglio».

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