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Partono due progetti per contrastarlo

Allarme gioco d'azzardo, «a Verona nel 2022 cresciuto del 30%»

di Chiara Bazzanella
«È anche un fattore che danneggia pesantemente l'economia»
Una slot machine
Una slot machine
Una slot machine
Una slot machine

Si chiamano Game Over e Fuori Gioco i due progetti veneti, inseriti nella campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo, “Mettiamoci in gioco”. Titoli che fanno da subito saltare all'occhio l'obiettivo di contenere, se non sradicare, una propensione al gioco che, dopo il lockdown, ha iniziato a crescere in maniera esponenziale anche online. 

 

I numeri allarmanti

Anche nella nostra Provincia dove, nel 2021, la cifra complessiva giocata d'azzardo, tramite sale giochi oppure online, sfiora i 6 miliardi e 291 mila euro, con perdite secche di oltre un miliardo e 46 milioni. Finanziati dalla Regione, i progetti vedono coinvolte un paio di realtà veronesi, dove l'impegno per contrastare il fenomeno ha già preso piede da tempo con l'attuale consigliera comunale, Chiara Stella, ma nella rete è coinvolta pure l'assessora alla legalità, Stefania Zivelonghi. 

«Nel 2022 si è registrato un aumento del 30% del fenomeno», dice Chiara Stella. «Dopo un calo durante il lockdown, la mania è ripresa alla grande, con un aumento pure dei ricoveri». Nella sola Verona città, il giocato procapite in luoghi fisici, ossia sale con slot machine, gratta e vinci e affini, è in media di 746 euro all'anno. Online il dato è di 630, per un totale di 1.375 euro di giocato procapite, a fronte di una popolazione di circa 259mila abitanti. 
Moltiplicando il procapite medio per il numero di abitanti si arriva a una cifra che sfiora i 360 milioni di euro, con perdite di oltre 62 milioni di euro. Il dato è ben più allarmante in alcuni comuni della provincia di proporzioni ben più piccole, come Villafranca, Legnago, San Bonifacio e Bussolengo, dove il procapite speso complessivamente arriva a superare i 2.200 euro. I dati arrivano da Maurizio Fiasco, membro dell'osservatorio promosso dal Ministero della Salute in concerto con l'Economia per le Finanze, appena giunto a fine mandato. 

 

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«Il gioco d'azzardo distrugge l'economia»

«L'osservatorio, dopo tre anni di attività, deve essere ricostituito con specifico decreto», spiega. «I dati purtroppo non sono mai stati forniti, essendo liberi quelli su Verona li ho ricavati dall'antimafia, dove ero consulente. Oltre un miliardo di perdite nel territorio veronese significa che il gioco d'azzardo è un fattore pesante di depressione dell'economia dei territori, compresi quelli della provincia, relativamente ricca, di Verona». 
Dipendenza La principale preoccupazione del coordinamento regionale è proprio la mancata diffusione di dati oggettivi che consentano di monitorare la dipendenza. «Preoccupa anche il destino dell'Osservatorio», dice il coordinatore regionale della campagna nazionale, Oscar Mazzocchin. «I progetti sono coordinati in parte dall'Auser, con attenzione in particolare alla fascia anziana e la proposta di un questionario ad almeno 1.500 persone, in parte da realtà più profilate sui giovani, come le veronesi Oltreconfine e Comunità dei Giovani, pronte a formare educatori e ad entrare nelle scuole raggiungendo oltre 4mila studenti. 
In quasi tutti i comuni del Veneto la cifra giocata è pari a quella del bilancio comunale e a livello nazionale siamo passati da 110 miliardi nel 2019, calati a 80 nel 2020, e riparti nel 2021 con picchi fino a 120. La previsione per il 2022 è di 140 miliardi, di cui per metà giocati online, dove il controllo è più difficile. Continuiamo a vedere pubblicizzate grandi vincite al Lotto, quando bisognerebbe comunicare i risvolti tragici di una dipendenza da gioco che mette in ginocchio migliaia di famiglie».

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