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il convegno

Long Covid e resistenza agli antibiotici, il post-pandemia sotto la lente degli internisti

Castello: «La pandemia ha messo a nudo una serie di debolezze e vulnerabilità del sistema sanitario, obbligandoci a riconsiderare molte delle nostre precedenti certezze»
Il post pandemia al centro del Focus per medici internisti ospitato alla Camera di Commercio
Il post pandemia al centro del Focus per medici internisti ospitato alla Camera di Commercio
Il post pandemia al centro del Focus per medici internisti ospitato alla Camera di Commercio
Il post pandemia al centro del Focus per medici internisti ospitato alla Camera di Commercio

Dalla malattia al malato, sempre più affetto da comorbilità e perciò bisognoso di una gestione globale e multidisciplinare. È la sfida della sanità pubblica del futuro, che domani, sabato 19 novembre, sarà protagonista del congresso «Focus in Medicina interna: nuove strategie» di cui è responsabile scientifico Roberto Castello, direttore dell'unità operativa di Medicina generale A dell'Azienda ospedaliera di Verona. L'evento è aperto a tutti e si svolge nella sede della Camera di Commercio in corso Porta Nuova 96, con inizio alle ore 9.

 «La pandemia ha messo a nudo una serie di debolezze e vulnerabilità del sistema sanitario, obbligandoci a riconsiderare molte delle nostre precedenti certezze, nella convinzione che in ogni crisi si nasconde una opportunità», spiega Castello. «L'esperienza maturata in questi anni ci conferma l'idea che la medicina interna si occupi ormai di malati molto difficili, che arrivano nei reparti di area medica con un elevato livello di complessità, comportando un notevole carico assistenziale. Occorre allora considerare tutte le azioni che permettano di costruire un'assistenza migliore, più equa ed efficace».

Il convegno coinvolge una trentina di professionisti delle diverse specialità mediche e si articola in cinque sessioni esaustive delle evidenze disponibili per la terapia e la prognosi delle malattie internistiche più gravi.

Le epidemie del terzo millennio e il dopo-pandemia

Due sessioni sono dedicate alle «epidemie del terzo millennio»: il diabete e le dislipidemie, ossia le alterazioni della quantità di grassi nel sangue (in particolare trigliceridi e colesterolo) che costituiscono uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Una terza sessione è focalizzata sull'utilizzo del ferro e della vitamina D, mentre una quarta contiene un aggiornamento sul nuovo documento regionale da impiegare nel trattamento della tromboembolia venosa, altra patologia sempre più frequente.

Una sessione specifica intitolata «Il dopo pandemia: cosa ci ha lasciato e dove siamo» (con inizio alle 11.30) si focalizza sulla gestione dell'emergenza e delle conseguenze del long Covid e sul problema della resistenza dei batteri agli antibiotici, accentuato dalla pandemia. Accanto agli infettivologi Evelina Tacconelli ed Ercole Concia e allo pneumologo Claudio Micheletto, che sono alcuni dei protagonisti della lotta al Covid a Verona, per parlare di long Covid interviene Ernesto Crisafulli, direttore della scuola di specializzazione in Malattie dell'apparato respiratorio dell'università scaligera. 

Laura Perina

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