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Infrastrutture

Il filobus si blocca all'ultimo miglio: rinviato il via libera per il finanziamento statale

La riunione del Cipess era prevista per oggi ma è slittata per "chiarimenti tecnici". L'assessore: "Una decisione che sorprende molto, e al momento non ne conosciamo le motivazioni"
A Verona verrà utilizzato un filobus a trazione elettrica
A Verona verrà utilizzato un filobus a trazione elettrica
A Verona verrà utilizzato un filobus a trazione elettrica
A Verona verrà utilizzato un filobus a trazione elettrica

Il filobus si ferma (temporaneamente) all'ultimo miglio. Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha fatto sapere nel pomeriggio, in via del tutto informale, che la delibera relativa alla perizia di varianti progettuali del tracciato del filobus, all'ordine del giorno della riunione di oggi per il via libera al finanziamento statale, è stata fatta slittare per chiarimenti tecnici.

"Una decisione che sorprende molto, e al momento non ne conosciamo le motivazioni. A questo punto, chiederemo un incontro urgente al Cipess e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per capirne le ragioni e conoscere le integrazioni richieste", commenta l'assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari. "Purtroppo per problemi burocratici si rischia di ritardare l’inizio dei lavori - aggiunge il presidente di AMT3, Giuseppe Mazza - Sono convinto che dopo il chiarimento che avremo con il Ministero i problemi si risolveranno".

 

Il passo decisivo

La riunione di oggi al Cipess doveva avere al primo punto la «rideterminazione del contributo statale» del nuovo sistema filoviario di Verona: in sostanza, il tanto atteso via libera alle varianti progettuali del tracciato e quindi al definitivo finanziamento statale, a copertura del 60 per cento dell'opera, da circa 150 milioni totali. In pratica il tanto atteso passo decisivo. Più volte citato nei giorni scorsi dall'Amministrazione del sindaco Damiano Tommasi e in particolare dall'assessore alla mobilità Tommaso Ferrari.

Tecnicamente oggi il Cipess - che dipende dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica - avrebbe dovuto approvare alcune varianti progettuali. Come quella in Borgo Venezia, con lo sdoppiamento della linea su viale Spolverini. Quindi la rinuncia, a Veronetta, alla galleria pedonale in via San Paolo. Ancora: l'unificazione del sottopasso di via Città di Nimes, in zona stazione di Porta Nuova, e meno cavidotti, cioè le bretelle, per sei chilometri e 400 metri rispetto all'inizio, sui 23,5 totali, che arrivano a quasi trenta se si considerano anche gli innesti.

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