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Evitare speculazioni sulla spesa: arriva «Occhio al prezzo»

Il carrello della spesa Molti prodotti sono a rischio speculazione
Il carrello della spesa Molti prodotti sono a rischio speculazione
Il carrello della spesa Molti prodotti sono a rischio speculazione
Il carrello della spesa Molti prodotti sono a rischio speculazione

Tenere aggiornati i cittadini sulle variazioni dei prezzi, dei principali generi alimentari, ma non solo. Tanto più perché Verona, da febbraio 2022, è tra le prime 10 città italiane con le percentuali più alte di rincari. Ciò anche nel settembre scorso - crescita del 9,9 per cento, quasi quattro volte il settembre 2021 - dove la nostra città è collocata al sesto posto a livello nazionale, dopo Catania, Bolzano-Palermo, e a pari merito Ravenna-Trento allo stesso livello e quindi Messina e Bologna. In pratica: Verona è tra le città più care d’Italia. Inoltre: educare i consumatori a una spesa più consapevole ed «evitare comportamenti speculativi ingiustificati». Con questi obiettivi, illustrati dall’assessore alla statistica Federico Benini, nasce «Occhio al prezzo», la nuova iniziativa del Comune che, «primo in Italia», sottolinea Benini, punta a dare informazioni più dettagliate ai cittadini, con diffusione capillare, a cadenza mensile, della “top ten” dei ribassi e dei rincari a tavola. La modalità scelta è quella dei tabelloni a messaggio variabile ai varchi degli accessi in città e sul sito web del Comune: lì verranno pubblicati i dati raccolti dalla Commissione comunale Controllo Prezzi Istat, in particolare con la crescita e la diminuzione del costo dei prodotti alimentari più utilizzati. A gestire a presentare l’iniziativa, a Palazzo Barbieri, Benini con Franco Bressan, presidente della Commissione Prezzi, Giorgio Girardi per Coldiretti e Maurizio Framba per Cgil e Federconsumatori. La Commissione, con altri 80 capoluoghi, determina l’andamento dell’inflazione. «E a Verona è sempre stata superiore a quella italiana», dice Bressan, «anticipando l’andamento nazionale». Framba sottolinea che, per quanto riguarda i prodotti alimentari, «qui registrano i principali aumenti con una crescita dell’inflazione annuale pari al più 13,4 per cento». Il mix di siccità e caro energia, rileva Girardi di Coldiretti, «ha fortemente influenzato i costi, aggravando l’inflazione. Quindi, ed è ciò che preoccupa, un cittadino sue due ha ridotto i consumi di ortofrutta, penalizzando ulteriormente il settore». Alcuni dati della rilevazione - svolta dall’1 al 21 del mese su oltre seicento punti vendita anche fuori Verona, tra supermercati, negozi tradizionali e liberi professionisti, per oltre 60.100 quotazioni annue e 670 prodotti del paniere - parlano chiaro. Considerando la spesa di una famiglia tipo, la classifica vede al primo posto della top ten i vegetali freschi o refrigerati, che registrano una variazione mensile di +13 per cento. Al secondo lo zucchero con +8,7 per cento. Seguono uova +3,8 e poi latte conservato +3,5, quindi alimenti per bambini +3,1 come pesce +3,1 per cento, gelati +2,9 e latte scremato +2,6; e poi riso +2,5 e burro +2,4. Che cosa scende? Al primo posto nei prezzi in discesa le patate con meno 5 per cento. Al secondo la frutta fresca e refrigerata con -4,3. Seguono pesce surgelato fra il -1,5 e il -1,2 per cento, frutti di mare freschi o refrigerati -0,7 quindi cereali per colazione -0,6 per cento, pesce affumicato, secco e salato -0,5, carne bovina -0,2 per cento. Come spiegano gli illustratori della rilevazione, curata dall’Ufficio statistica del Comune, secondo metodi e tecniche definiti dall’Istat, la forbice tra locale e nazionale si è leggermente ridotta rispetto i mesi precedenti ma rimane sempre significativa e posiziona Verona tra le città più care d’Italia. In tutta Italia l’aumento dei prezzi è dovuto soprattutto alle variazioni di spesa per la casa, elettricità e combustibili con una differenza tra settembre 2022 e 2021 del +32,1 per cento, per alimentari e bevande analcoliche, del +11,7 per cento. Per Verona, i capitoli che trainano i prezzi sono gli stessi, ma con percentuali più alte, pari al 35 per cento per la prima voce - una differenza del 2,9 con il dato nazionale - e del 13,4 per la seconda. A metà di ogni mese, secondo il calendario ufficiale Istat, vengono pubblicati sul sito https://statistica.comune.verona.it i risultati del calcolo dell’inflazione a Verona.•.

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