Hanno studiato le descrizioni che Anna Frank dava della propria stanza nel suo «Diario», i libri che leggeva, le immagini che aveva appeso alle pareti per rallegrare quel minuscolo ambiente. Sullo scrittoio hanno anche sistemato un taccuino dove sono state vergate a mano le prime pagine del «Diario» stesso.
Così gli studenti e le studentesse dell'istituto tecnico Einaudi hanno dato vita a uno dei luoghi della memoria per eccellenza, la cameretta che Anna condivideva con la sorella maggiore Margot all'interno dell'alloggio segreto al numero 263 di Prinsengracht, ad Amsterdam, dove la famiglia Frank visse in clandestinità per due anni, fino all'arresto.
Guidati della professoressa Francesca Zerman, referente del progetto «Calendario civile» con cui la comunità scolastica celebra le ricorrenze più importanti durante l'anno, i rappresentanti d'istituto e i rappresentanti di classe hanno condotto ricerche storiche e documentali per ricostruire la stanzetta di Anna Frank nell'aula magna dell'istituto.
L'ambientazione, già di per sé di grande impatto, è resa ancora più credibile grazie ad alcuni oggetti d'epoca prestati dai professori e dai collaboratori scolastici. L'installazione è stata realizzata in occasione della Giornata della Memoria ed è visitabile da tutte le 38 classi della scuola.
Un gruppo di studenti ciceroni dell'indirizzo Turismo, appositamente formati, accompagna nella visita per spiegare cosa sia stata la Shoah e raccontare la vicenda di Anna Frank.