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Domani la cerimonia

Due pietre d'inciampo per ricordare Gilda Forti e Tullio Basevi, morti nei lager nazisti

Gunter Demnig, il creatore delle pietre d'inciampo (foto d'archivio)
Gunter Demnig, il creatore delle pietre d'inciampo (foto d'archivio)
Gunter Demnig, il creatore delle pietre d'inciampo (foto d'archivio)
Gunter Demnig, il creatore delle pietre d'inciampo (foto d'archivio)

Domani si terrà la cerimonia pubblica per la posa delle prime pietre di inciampo a Verona - in memoria delle vittime della Shoah - alla presenza del sindaco Federico Sboarina e dell’assessore Nicola Spagnol. La prima pietra sarà posta alle 11 in via Duomo 5, davanti all’abitazione che fu di Gilda Forti, ebrea, arrestata a Verona il 25 novembre 1944, morta nel lager nazista di Ravensbrueck, a 50 anni. L’altro suo cugino Tullio Basevi, maestro di musica, arrestato a Verona il 24 novembre 1944, morto nel lager di Flossenburg a 55 anni. La seconda pietra, su Basevi, sarà posta alle 11.30 in vicolo Stella 6, davanti a quella che fu la sua abitazione.

Le pietre d’inciampo sono placche di bronzo, che saranno collocate sui marciapiedi di fronte alle loro abitazioni. Da cui partirono, per non tornare mai più. Dopo la posa di ciascuna pietra sono previsti brevi saluti da parte di Roberto Israel, consigliere nazionale dell’Associazione Figli della Shoah, guidata a livello nazionale dalla senatrice Liliana Segre, e delle istituzioni presenti. La posa delle prime due pietre a Verona è la conclusione di un percorso iniziato con la Mostra “La Grande storia e le piccole storie”, ospitata sino al prossimo 8 giugno all’Archivio di stato, che tramite foto e documenti racconta la “piccola storia’ delle persone alle quali le pietre sono dedicate.

«Obiettivo delle pietre di inciampo», spiega Gunter Demnig, l’artista che le ha ideate, «è mantenere viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazifascista, nel luogo simbolo della vita quotidiana, la loro casa, invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto, in quel luogo e in quella data, per non dimenticare». Sono 70.000 le pietre a oggi posate in più di 2.000 città e da domani anche a Verona.

Enrico Giardini

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